Iva Zanicchi intervistata da Silvia Toffanin a Verissimo si lascia andare al lungo racconto che ha visto protagonista la morte di suo fratello Antonio a causa del Covid-19. All’interno della famiglia di Iva infatti, sono risultati positivi al Coronavirus tutti, compresa la stessa cantante che ha dovuto affrontare alcuni giorni in ospedale.
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Parole di dolore ma soprattutto il racconto dei fatti che ha lasciato tutti i telespettatori visibilmente sconvolti dal dolore provato, in un primo momento per la sua positività e poi per la perdita di Antonio. La cantante spiega così nei dettagli quello che è successo a suo fratello, confessando quanto abbia sofferto in modo particolare. Quali sono state le sue affermazioni?
Iva Zanicchi e la morte di suo fratello Antonio
La cantante intervistata da Silvia Toffanin a Verissimo ha raccontato la grave perdita che ha visto protagonista la sua famiglia. Suo fratello Antonio infatti, è deceduto a causa del Covid-19 e Iva ha voluto sottolineare i suoi ultimi giorni di grave sofferenza. All’interno dell’ospedale dove Iva Zanicchi era ricoverata, c’era anche sua sorella e suo fratello anch’essi positivi al Covid-19.
Iva Zanicchi ha così spiegato che: “Poi, è entrato mio fratello Antonio che stava bene, ma era cardiopatico. Eravamo tutti nello stesso reparto, le infermiere lo chiamavano “reparto Zanicchi”. Poi io e mia sorella siamo uscite. Nel giro di 12 ore, è precipitato tutto. Ha sofferto tantissimo. Mi ha chiamato l’infermiera e mi ha detto che con una sofferenza così lo avrebbero sedato. Ma non pensavo che lo sedassero per accompagnarlo alla morte. Prima gli hanno fatto fare una videochiamata, ma lui non ha voluto parlare coi figli per non farsi vedere in quelle condizioni. Ha chiesto di parlare con me perché io ero come una mamma. Mi ha detto di salutare tutti. Poi io non l’ho più visto né sentito. Non smetterò mai di ringraziare i medici, però trovo così terribile, così ingiusto non averlo più visto. Ho chiesto di andare ad assisterlo, ma avrei rischiato di morire anch’io. Non l’abbiamo più visto, neanche morto. Eravamo uniti come gemelli. Abbiamo anche cantato assieme. Lui era un artista, dipingeva benissimo, suonava la fisarmonica, la chitarra. Fin da piccolo aveva avuto problemi al cuore e lo seguivamo. Era molto carino con gli anziani e affettuoso coi giovani, era una persona perbene”.