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Monete delle vecchie Lire: queste valgono 15 mila euro

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Tanti, tantissimi sono ancora inevitabilmente legati alla storica valuta italiana, ossia la lira, che è fuori corso dal 2002, anno in cui l’Euro è diventata la moneta unica valida su pressochè tutto il territorio europeo, creando inizialmente confusione, e scompensi vari. Con il tempo l’Euro è entrato a far parte delle nostre vite, ma i nostalgici della lira sono sempre numerosi, anche perchè per molti ha rappresentato la moneta dell’infanzia e della giovinezza. In pochi anni quindi le nostre lire sono diventate improvvisamente oggetti da collezionismo, e l’interesse numismatico per alcune monete è aumentato proprio per l’abbandono della lira.

Lire da 15mila euro

Nella lunga storia della lira ci sono alcuni esemplari particolari, generalmente frutto di errori di produzione, che hanno raggiunto cifre molto elevate in termini di valutazione, diventando la fortuna dei possessori. Ciò che determina il valore di una moneta è in primis il numero degli esemplari in circolazione e poi lo stato di conservazione delle stesse.
L’esemplare di lira dalla valutazione più elevata è sicuramente la 500 lire d’Argento del 1957, nella fattispecie l’esemplare recante le bandiere controvento. Ma cosa rende questa moneta così unica da arrivare ad una valutazione che può raggiungere i 15mila euro?

500 lire “Caravelle” al rovescio

Ideata nella seconda metà degli anni 50, la 500 lire d’argento è stata la prima moneta realizzata con questo metallo della Repubblica Italiana, nata da poco più di un decennio: l’incisore incaricato, Pietro Giampaoli, inizialmente era orientato ad utilizzare il profilo di una donna con un fiore sull’altra estremità, ma una volta estesa l’idea agli altri incisori della zecca, si decise di utilizzare l’immagine di una caravella, imbarcazione utilizzata nel rinascimento (le imbarcazioni utilizzate da Cristiforo Colombo erano per l’appunto delle caravelle). Per la fine dell’anno il paese si avviava verso la fine della legislatura corrente, e quindi le monete con questa foggia furono coniate in tutta fretta in poco più di mille esemplari, recanti la scritta PROVA.
La rarità di questa primissima versione è dovuta ad un “errore” relativo alle bandiere presenti sulla caravella, che in questi esemplari sono rivolte a sinistra anzichè a destra: fu un capitano della marina a rendersi conto del dettaglio, nel dicembre del 1957: Giusco di Calabria. Per l’occasione furono chiamati diversi specialisti di vela, e alla fine si decise per cambiare la direzione delle bandiere, spostandole a destra nella versione finale. Le pochissime monete PROVA di questa monete, ancora nelle mani dei collezionisti, se in stato Fior di conio (ossia in stato assolutamente perfetto) possono arrivare a valere 15mila euro proprio per questo motivo.