Bonus Bancomat da 320€: ecco le novità e chi può fare richiesta

Il cosiddetto Bonus Bancomat, reso ufficiale da poco tempo, è una sorta di variazione/evoluzione del tanto discusso Cashback adottato dal precedente governo Conte II.
In realtà questo è rivolto solamente ai titolari di partita IVA, per incentivare l’uso della moneta elettronica in favore del contante, quindi in sostanza il governo Draghi prosegue la “battaglia” iniziata dal precedente esecutivo contro l’evasione fiscale fornendo una sorta di incentivo tangibile per chi scelga di utilizzare carte prepagate, bancomat e simili.
Cos’è il Bonus Bancomat?
A differenza della Lotteria degli scontrini, che è stata ufficialmente confermata per la seconda metà di 2021, il Bonus Bancomat sostituisce quindi il Cashback di stato: come detto è rivolto principalmente agli esercizi e liberi professionisti che utilizzano i POS di pagamento e a coloro che si occupano alla commercializzazione di questi dispositivi, proprio perchè l’esecutivo attuale ha registrato una sorta di “resistenza” da parte di queste categorie di lavoratori ad utilizzare la moneta elettronica.
Il bonus da 320 € è rivolto a chi decide di utilizzare i POS di ultima generazione, utilizzando due criteri di imposta:
- le commissioni sull’utilizzo del POS;
- i costi per l’utilizzo, l’acquisto o il noleggio del POS, nei quali sono inclusi anche quelli relativi al collegamento tecnico tra gli apparecchi.
Rispetto alla norma del 2019, il decreto-legge numero 99 avvenuta il 30 giugno 2021, e attivo dal giorno successivo, viene portato dal 30 al 100% il credito d’imposta riconosciuto agli esercenti attività d’impresa per le commissioni addebitate in caso di pagamento con bancomat, carte di credito, prepagate e altri strumenti di pagamento tracciabili.
Quindi il Bonus fornisce un doppio vantaggio per gli esercenti: da un lato l’agevolazione a chi si dota di Pos e degli di strumenti che consentono al cliente di pagare in modalità elettronica, dall’altro quella per l’acquisto di strumenti evoluti di incasso e pagamento.
Il tutto secondo la seguente tabella:
Introito annuo dell’esercente | Credito d’imposta per un POS | Credito d’imposta se si usa un POS di ultima generazione |
---|---|---|
Fino a 200.000€ | 70% | 100% |
Tra 200.000€ e 1.000.000€ | 40% | 70% |
Tra 1.000.000€ e 5.000.000€ | 10% | 40% |
Come ottenerlo
Gli esercenti di fatto non dovranno fare nessuna domanda vera e propria, sarà quindi sufficiente rientrare nei requisiti citati poc’anzi, anche se è bene sottolineare che il rimborso avviene solo a spese sostenute, senza contribuire ma formare reddito per il titolare di partita Iva.