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Pazzesco, ecco le 10 Lire che valgono ben 4 mila euro

10 lire

La moneta da 10 lire è stata tra le più longeve del nostro paese, essendo stata creata fin dal periodo del Risorgimento fino a pochi anni prima dell’implementazione dell’Euro: per questo si tratta di una delle monete maggiormente simboliche e riconoscibili, anche se la versione più famosa è sicuramente la soprannominata “Spiga” per via della pianta raffigurata su una delle facce.

Molto diffusa a partire dalla seconda metà del 20esimo secolo, ha iniziato ad essere meno utilizzata a partire degli anni 80, anche se come accennato è stata realizzata anche successivamente.

10 lire “Olivo”

Terminata la seconda guerra mondiale e proclamata la Repubblica Italiana dopo il referendum nel 1946, la Zecca realizzò una delle prime monete della neonata Repubblica, ossia la 10 lire “Olivo”.

Questa moneta fu creata nel 1947, partendo da una base sviluppata l’anno prima, ed è stata coniata fino al 1950, fino a quando fu rimpiazzata dalla variante successiva.

Le più rare sono quelle coniate nel 1946 e 1947: una del 1946 può valere oltre 1400 €, una del 1947, coniata in soli 12mila esemplari è stata “battuta” per 4600 €.

Quelle degli anni successivi sono molto meno rare ma comunque valgono, sempre in condizioni FdC, tra i 10 e gli 80 €.

Per distinguere questa moneta, che in condizioni eccellenti può valere fino a oltre 4mila euro,  necessario esaminare la composizione dei dettagli: la R e leggermente distanzionata dalla punteggiatura della L, e sui bordi deve recare la dicitura G. Romagnoli e P. Gianpaoli.

10 lire “Spiga”

E la “Spiga”, già citata poc’anzi? Il grande numero di pezzi realizzati in così tanti anni la rende di scarso valore ma può esserci qualche eccezione:

L’edizione del 1977, realizzata in 81900000 copie è tra le più diffuse, riconoscibili dall’anno di produzione sulla superficie della moneta stessa, risulta essere interessante nonostante il valore non sia alto: Fior Di Conio, ossia condizione insuperabile, paragonabile al perfetto, non supera i 3,5 €, ma essendo decisamente comuni la possibilità che alcune di queste monete presentino difetti di fabbrica non è così improbabile: queste imperfezioni infatti possono rendere una moneta di scarso valore unica nel suo genere, fino a far lievitare il prezzo ben oltre il valore nominale. Un esemplare del 1977, in ottime condizioni e con un difetto del genere può valere anche oltre 150-200 €. Altrettanto interessanti, se in condizioni FdC, un esemplare del 1954, che può valere oltre 50 €.