Banconote rare: se hai questa diventi subito ricco

La storia della carta moneta ha sicuramente un grande fascino sulla gran parte di noi perchè oltre a rappresentare una realtà destinata a durare ancora a lungo, le banconote di epoche passate solitamente raccontano periodi spesso importanti e alcuni esemplari in particolari possono essere riconducibili a eventi storici molto specifici, che sono rimasti nell’immaginario collettivo.
Indifferente dallo status di appassionati di numismatica, la carta moneta, così come la moneta metallica, può letteralmente interessare tutti, visto che l’eventualità di trovare una banconota rara o particolare nel proprio portafogli o in qualche cassetto di casa, magari un vecchio souvenir straniero, appare sempre come una possibilità allettante.
Banconote rare
Oggi andremo ad evidenziare alcune tra le banconote più rare del mondo che in tutti i casi significano cifre importanti in caso di buone condizioni. Alcune possono realmente far diventare ricco il proprietario se ritrovate e vendute alla persona giusta.
Banconota della Nuova Zelanda 1929
A lungo direttamente dipendente dal Regno Unito, la Nuova Zelanda ha utilizzato fino a relativamente pochi decenni fa lo stesso conio utilizzato nelle isole britanniche, fino agli anni 60. Nel 1929 tuttavia l’arcipelago iniziò a creare le prime banconote proprietarie che furono diffuse a partire dagli anni 30. Un esemplare da 100 sterline della Nuova Zelanda del 1929 è stato venduto pochi anni fa ad una cifra di poco inferiore ai 10mila euro.
Banconota australiana
Restando sempre in Oceania, la banconota considerata la prima prodotta in Australia dal valore di 10 scellini, prodotte nella prima metà dell’800 in circa un centinaio di unità.
La rarità di queste ed il valore storico le hanno rese molto interessanti, al punto che il valore di una di queste può superare i 200mila euro.
Banconota da 1000 dollari americani del 1890
Rarissima, è considerata la più difficile da trovare per quanto riguarda le banconote statunitensi: spesso soprannominata “watermelon” (anguria) per la forma tondeggiante degli zeri.
La storicità e la rarità ha portato il suo valore a salire “alle stelle”, fino a sfiorare i 3.000.000 euro.