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Hai la moneta con il buco? Ecco quanto può valere

Le prime monete risalgono a periodi molto antichi, ossia da quando il sistema del baratto ha iniziato a palesare i propri limiti e vari governi hanno deciso di utilizzare delle monete per il commercio e qualsivoglia affare economico, permettendo quindi alle civiltà di compiere un balzo in avanti in termini di complessità dei sistemi economici.

Le monete con il buco

Sono sopratutto paesi come la Cina ed il Giappone a presentare diverse tipologie di monete recanti un buco al centro. E’ sopratutto la Cina, nella sua ultramillenaria e tortuosa storia, ad aver realizzato e tutt’ora a sviluppare le monete con il foro, fin dai tempi del primo sovrano della Cina unificata, il leggendario Qin Shi Huangdi, ossia nel secondo secolo avanti Cristo.

Le motivazioni di questa scelta “stilistica” non sono in realtà del tutto chiare: alcuni hanno formulato ipotesi pragmatiche, ossia economizzare il più possibile risparmiando sul metallo, rimuovendo quello “non necessario” dal centro, altri hanno invece ipotizzato delle ragioni pratiche, ossia come la facilità di trasporto utilizzando un laccio, o simili.

Tuttora la Repubblica Popolare Cinese ma anche il governo del Giappone utilizza questo “formato”.

Quanto valgono?

Sostanzialmente le monete antiche con il buco valgono quanto quelle “normali”. Se si parla invece ci monete “moderne”, anche europee, che presentano un foro creato successivamente, questo tende ad abbassarne il valore, essendo considerata questa una sorta di danneggiamento alla moneta stessa.

Discorso diverso se si tratta di errori di coniatura, questi solitamente sono sinonimo di unicità e valgono molto di più del valore nominale.

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