Quanto valgono le 10 Lire del 1946? La risposta è sorprendente

La moneta da 10 lire è stata “protagonista” di pressochè tutta la storia dell’Italia unificata: una delle prime monete realizzate dal Regno d’Italia nel 1861 (di cui abbiamo già discusso), nel corso del resto del novecento ha trovato altre forme sopratutto durante l’epoca coloniale e durante il ventennio fascista. Con la proclamazione della Repubblica nel 1946, anno della costituzione italiana, la Zecca del nostro paese ha iniziato a produrre svariati tipi di monete di diversa fattura, e tra queste spicca sicuramente la 10 lire “moderna”, ossia sviluppata con la lega Italma, nome derivato da Italiano Alluminio Magnesio che ha permesso una diffusione piuttosto sostenuta di queste nuove monete.
La più riconoscibile e diffusa resta la 10 lire “Spiga”, ossia quella realizzata dal 1951 fino al periodo di “dismissione” della lira.
La 10 lire
Per una valuta che è rimasta così a lungo in corso è molto comune imbattersi in monete e banconote divenute nel tempo simboliche, dove le vecchie generazioni possono trovarvi un grande valore affettivo, ma non solo: la Lira è molto considerata dagli appassionati di numismatica, e la moneta da 10 lire, già pressochè sparita negli anni 90′, presenta alcune varianti dalla tiratura molto limitata e che quindi sono divenute molto contese dai collezionisti, arrivando a valori molto elevati a causa della loro rarità, come la 10 lire “Olivo” del 1946.
Questo formato, sviluppato dal 1946 fino al 1950, fu una delle primissime monete della Repubblica e sono particolarmente interessanti dal punto di vista collezionistico: le più rare sono quelle coniate nel 1946 e 1947: una del 1946 può valere oltre 1400 €, una del 1947, coniata in soli 12mila esemplari è stata “battuta” per 4600 €.
Quelle degli anni successivi sono molto meno rare ma comunque valgono, sempre in condizioni FdC, tra i 10 e gli 80 €.
Per distinguere questa moneta, che in condizioni eccellenti può valere fino a oltre 4mila euro, necessario esaminare la composizione dei dettagli: la R e leggermente distanzionata dalla punteggiatura della L, e sui bordi deve recare la dicitura G. Romagnoli e P. Gianpaoli.