La storia del gettone telefonico ha attraversato gran parte del 20esimo secolo del nostro paese (ma non solo): diffusosi durante la seconda metà degli anni 20 ma in maniera importante dal dopoguerra fino agli anni 90. Il gettone, che poteva essere acquistato presso ricevitorie, tabaccherie e simili per usufruire delle cabine telefoniche, unico strumento utilizzabile per poter telefonare fuori casa almeno fino agli anni 80.
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In quegli anni il gettone fu gradualmente sostituito dalle schede telefoniche che a loro volta dovettero cedere il passo alla telefonia mobile, anche se le schede sono “sopravvissute” fino a pochi anni fa.
Il gettone telefonico
Il primo esemplare fu realizzato in pochissimi esemplari dalla Siptel del 1927, durante una fiera tecnologica tenutasi a Milano. Si tratta del primo gettone telefonico coniato e, di riflesso, di un pezzo di un certo valore ma seppur non paragonabili alle monete e banconote, anche i gettoni telefonici racchiudono comunque una parte importante della storia del nostro paese, e se mantenuti in ottimo stato di conservazione possono valere più di qualche decina di euro.
Il gettone telefonico 7606? Ecco quanto può valere
Tutti i gettoni telefonici dal dopoguerra in avanti presentavano una serie di 4 cifre che andavano a segnalare l’anno e la serie di produzione: esattamente come per le monete appare fondamentale lo stato di conservazione del gettone, oltre alla rarità. Essendo oggetti molto utilizzati la maggior parte presenta graffi o altri segni di usura, quindi trovarne uno in eccellenti condizioni può essere difficile, ma i collezionisti di questa tipologia di prodotti esistono e non sono pochi.
Un esemplare “marchiato” 7606 vale tra 10 e i 25 euro, a seconda dello stato di conservazione. Può superare i 30 euro se queste sono assolutamente perfette.