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Unicredit, truffa pazzesca: ecco cosa vi fanno!

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Le truffe a sfondo telematico sono sempre più diffuse, e con la grande diffusione di strumenti come smartphone, tablet e personal computer, queste hanno raggiunto un certo livello di diffusione sfruttando sopratutto il considdetto phishingdefinibile come un vero e proprio raggiro indiretto, che sfrutta il malcapitato per ottenere accesso a dati personali e spesso che portano a problematiche molto serie.

Come funziona

In sostanza il phishing si concretizza in un messaggio, una mail o sms che tende ad avere l’aspetto di un portale affidabile, magari facendo leva su brand e banche molto famose ed utilizzate, come ad esempio Poste Italiane, Amazon, Ebay e simili. La proliferazione dei social media come Facebook ha fornito purtroppo terreno fertile per questo tipo di truffa che solitamente coglie sopratutto gli individui che conoscono meno delle nuove generazioni le nuove tecnologie.

In quasi tutti i casi infatti si tratta di messaggi o mail che contengono un link che invita ad essere aperto e che in tutti i casi porta ad una pagina “fraudolenta” che può “rubare” diverse informazioni personali contenute sul telefono.

Truffa Unicredit

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Nelle ultime settimane si è letteralmente moltiplicata sugli schermi di dispositivi di tutta Italia la cosidetta “truffa Unicredit”, anche se la responsabile non è ovviamente la banca, che ne è vittima: di fatto si tratta di una email che presenta i loghi tipici della banca in questione e che solitamente è scritta in modo molto simile ad una originale, solitamente presentando un tono vagamente allarmistico per invogliare a cliccare sul link. Solitamente questa email inizia con “Gentile cliente UniCredit, con questa email ti informiamo che abbiamo disattivato tutte le operazioni online con la tua carta di credito e le funzioni del tuo conto UniCredit”

La “vera” Unicredit diffida assolutamente nel fidarsi, dato che la banca (come quasi tutte del resto) non utilizza questo metodo per comunicare con il cliente. Oltretutto i responsabili diffidano assolutamente nel cliccare su link interni e riconoscere i cosiddetti “falsi indirizzi email”, ossia quelli che riportano strane diciture se non proprio nomi e cognomi.