Nuovo bonus Bancomat: ecco a chi vanno i 480 euro

Il Cashback di stato, inaugurato dal governo Conte II si era prefisso l’obiettivo di “abituare” la popolazione italiana ad utilizzare in maniera più frequente la moneta elettronica negli acquisti quotidiani al posto del contante: si tratta di un vero e proprio rimborso che può raggiungere il 10 % delle spese effettuate con carte prepagate e bancomat.
Questa misura ha raccolto pareri discordanti ed anche per questo motivo non è stata riconfermata dall’attuale esecutivo che non ha deciso tuttavia di abbandonare del tutto l’idea: a partire dal mese di agosto 2021 infatti il governo Draghi ha deciso di sviluppare il cosiddetto Bonus Bancomat.
Cos’è il Bonus Bancomat?
A differenza del Cashback, i Bonus Bancomat è rivolto solo ai gestori, titolari di partite iva, negozi e imprese, di fatto aumentando il credito d’imposta grazie alla legge 23 luglio 2021, n. 106 ha modificato l’articolo 22 e introdotto l’articolo 22-bis al decreto-legge 26 ottobre 2019. Questo favorisce i gestori, titolari di partita iva, e qualsiasi tipo di esercente di vedere azzerati i costi di gestione di POS per i pagamenti elettronici e fornisce loro un rimborso, come specificato nel testo della legge: “il Bonus Bancomat è rivolto agli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico”.
A chi spetta?
Il rimborso “principale” del bonus può arrivare fino a 160 euro ed è calcolato in base al fatturato annuo dell’esercente o semplice titolare di partita iva. Questo copre parzialmente le spese sostenute dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 per chi abbia deciso di munirsi di POS o sistemi analoghi di pagamento elettronico e si basa sulla percentuale del fatturato.
Più precisamente:
- il 70%, ai fatturati entro i 200.000 euro;
- il 40%, se il fatturato eccede i 200.000 euro fino a 1 milione di euro.
- il 10%, se il fatturato è compreso tra 1 e 5 milioni di euro.
A questi 160 euro si aggiungono altri 320 dedicati a chi si sia munito, con acquisto o noleggio, dei cosiddetti sistemi avanzati di pagamento, cioè che siano in grado di trasmettere telematicamente e di archiviare i dati in formato elettronico. Anche questo rimborso non può superare i 320 euro ed è basato sul fatturato annuo in questa maniera.
- il 100%, ai fatturati entro i 200.000 euro;
- il 70%, se il fatturato eccede i 200.000 euro fino a 1 milione di euro.
- il 40%, se il fatturato è compreso tra 1 e 5 milioni di euro.
E’ bene ricordare, anzi sottolineare che i sopracitati bonus non saranno erogati in forma liquida ma sotto forma di uno sconto applicato sulle tasse da pagare a fine anno.