La lira, ossia la storica valuta italiana utilizzata fin da epoche precedenti all’Unità d’Italia fino al 2002, è ancora un ricordo vivido nella memoria di molti, sia dal punto di vista prettamente pratico (anche se sono passati quasi 20 anni dall’arrivo dell’euro) ma sopratutto da quello “nostalgico”. Dal 1° gennaio 2002 fino al 28 febbraio dello stesso anno infatti la lira e l’euro hanno “convissuto” per permettere alla nuova moneta di iniziare ad essere utilizzata e per consentire il graduale “cambio” dal vecchio al nuovo conio.
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Tuttavia in molti hanno deciso di conservare diversi esemplari di monete e banconote anche per una questione collezionistica ma anche “affettiva”.
2000 lire Galileo Galilei
La 2000 lire rappresentano una delle monete “tipiche” dell’Italia repubblicana, seppur meno diffuse rispetto ad altre varianti. Rappresentano una sorta di peculiarità in fatto di produzione visto che la più nota e conosciuta è quella che reca il volto di Guglielmo Marconi, prodotta agli inizi degli anni 90, ma la prima variante di questo “taglio” di banconota risale a qualche decennio prima, ed è riconoscibile per il volto di Galileo Galilei, uno dei padri della scienza moderna e dell’astronomia, ma anche fisico, filosofo, matematico e accademico.
Quanto vale?
La 2000 lire “Galileo” è stata realizzata dal 1973 fino al 1983, e presenta le dimensioni 134 mm x 65 mm. Al centro del lato principale è presente una raffigurazione di Galileo, ripreso da un ritratto di Justus Sustermans. La 2000 lire in questione è stata sviluppata in 6 versioni, e come per tutte le banconote italiane dell’epoca, sono suddivise principalmente in serie ordinaria e serie sostitutive, ossia quelle specificatamente realizzate per prendere il posto dei “pezzi” difettosi. Le banconote “sostitutive” presentano sempre una XA come lettere iniziali del numero di serie.
Le banconote che presentano come iniziali nel seriale le lettere AA e terminano con la lettera A sono le primissime realizzate ed hanno un valore variabile che parte da 5 euro fino a 160, a seconda delle condizioni, discorso più interessanti per le sostitutive che possono arrivare a valere cifre più che interessanti: se la banconota che inizia per XA termina con un’altra A il valore massimo supera i 300 euro, se l’ultima lettera è invece B e C, se in condizioni Fior di Stampa il valore supera i 600 euro. Meno rare le XA che terminano con D, in questo caso il valore non supera i 30 euro.