La filatelia per moltissimi anni ha praticamente rappresentato il collezionista tipo, seguendo uno stereotipo non sempre totalmente positivo: collezionare i francobolli è spesso tutt’ora percepito come un hobby non particolarmente esaltante, ma in realtà non è molto dissimile dal collezionare qualsiasi altro oggetto di uso comune, come monete e banconote.
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La diffusione dei francobolli è iniziata pochi anni dopo l’emissione del primo esemplare, nel 1840 da parte del Regno Unito, come modo per arginare la tassa che il destinatario doveva pagare: il francobollo sostanzialmente è proprio questo, una sorta di “tassa” che viene pagata dal mittente, ecco perchè nei francobolli moderni è sempre presente il valore di un singolo francobollo.
Francobollo Vittorio Alfieri
Vittorio Alfieri è stato un poeta, drammaturgo e autore teatrale, nonchè scrittore. tra i più importanti del nostro paese, vissuto nella seconda metà del 18esimo secolo. Nato nel 1749, esattamente due secoli dopo la neonata Repubblica Italiana ha deciso di omaggiare il poeta e scrittore con un francobollo che reca la sua effige. Non si tratta del primo francobollo dedicato a Vittorio Alfieri, già nel 1932 il governo fascista creò 60 000 esemplari per l’Italia e le colonie. La versione più conosciuta tuttavia resta proprio quella del 1949, che fu realizzato in 2 milioni e 800mila esemplari.
Quanto vale?
Si tratta di un esemplare non rarissimo ma che è comunque piuttosto ricercato ed ambito: per questo il valore non è particolarmente alto: il prezzo di catalogo per un esemplare in perfette condizioni, con tanto di parte gommata presente non arriva a valere 15 euro, e la valutazione si riduce in maniera progressiva con il peggioramento delle condizioni.
Tuttavia il valore di questa tipologia di francobolli è destinata principalmente ad aumentare, visto che anche grazie al web un particolare esemplare può “tornare di moda”.
Acquistare uno di questi pezzi può rappresentare un più che discreto investimento per il futuro, data l’importanza storica.