Pazzesco, questa vecchia banconota vale tantissimo: ecco il perchè

Con il termine numismatica si intende lo studio scientifico di monete e banconote sia a scopo informativo-storico che quello puramente collezionistico. Collezionare le valute monetarie dei paesi è da sempre uno degli hobby più diffusi in assoluto, che ha trovato grande spazio anche all’avvento del web, che ha “avvicinato” i collezionisti.
La storia italiana della moneta è molto interessante perchè ripercorre in maniera parallela quella del paese stesso: la storica valuta del nostro paese, la lira, esistente addirittura da prima della proclamazione dell’Unità d’Italia (datata 1861) e che ha resistito seppur con molte variazioni, fino al 2002, quando è stata sostituita dall’euro.
La 1000 lire
La 1000 lire più comune e riconoscibile è probabilmente l’ultima sviluppata, ossia quella che reca il volto di Maria Montessori, storica educatrice italiana che ha rivoluzionato il metodo d’insegnamento per bambini e ragazzi. Questa variante è stata utilizzata realizzata nella prima metà degli anni 90 ed ha avuto valore fino al 2002, rappresentando anche la lira stessa che ha avuto una certa svalutazione anche marcata, visto che anche la 1000 lire aveva un potere d’acquisto molto superiore in passato per poi divenire una moneta di piccolo taglio.
La banconota Giuseppe Verdi
La 1000 lire con il volto dello storico compositore Giuseppe Verdi è esistita in due varianti, la prima stampata dal 1962 al 1969, e la seconda dal 1969 fino al 1981.
La prima versione appare molto più interessante della seconda, a causa di minori esemplari realizzati:

In condizioni particolarmente buone un esemplare della serie Verdi può permette una più che discreta fonte di guadagno, sopratutto se si parla di esemplari prodotti nel 1969, anno in cui ne furono stampate meno di 500mila unità: in condizioni paragonabili al Fior di Conio uno di questi semplari può valere oltre 700 euro, mentre la valutazione si riduce parecchio in caso di esemplare che presenta difetti o usura marcata.