La sterlina, valuta monetaria del Regno Unito, rimane una delle principali considerate nel mondo del commercio e delle economie internazionali, a pari merito con l’euro e con il dollaro statunitense, ed ha accompagnato la nazione britannica, comprendente l’Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord negli ultimi secoli durante
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L’etimologia del nome sterlina arriva dall’espressione inglese pound of sterling silver visto che originariamente le monete in questione venivano realizzate in una lega composta in gran parte d’argento, mentre in patria la moneta è definita come pound, ossia ‘lira’ o ‘libbra’, visto che la dose di argento originale necessaria per una moneta era costituita da questa quantità di argento.
La valutazione della sterlina
La sterlina è ancora oggi considerata una valuta estremamente affidabile e “stabile”, nonostante i molti avvenimenti sociali e culturali, nonchè economici hanno comunque contribuito a eventi come la svalutazione: la valuta britannica infatti ha permesso a quello che una volta era l’Impero Britannico a prosperare a lungo senza particolari “scossoni” almeno fino alla prima metà del 20esimo secolo. Nel 1992 i 12 stati della Comunità Economica Europea firmarono il trattato di Maastricht, e tra i paesi firmatari il Regno Unito decise di non voler sostituire la propria valuta con quello che sarà l’Euro, ecco perchè pur facendo parte dell’Unione Europea fino al 2020, il Regno Unito ha mantenuto la sterlina, che ha subito un forte deprezzamento nei confronti dell’euro in concomitanza con la crisi economica del 2008.
Quanto vale la sterlina?
Ad oggi una sterlina britannica vale 1,17 euro e 1,38 dollari statunitensi, mentre 1 euro vale 0,86 sterlina. La valuta britannica è anche il simbolo dell’indipendenza del Regno Unito, contribuendo all’uscita dall’Unione europea a mo di “propaganda” dai partiti politici pro Brexit.