Bonus Bancomat da 480 euro: l’ultima novità sconvolge tutti

Da molti anni i governi di una buona parte dei paesi occidentali sta cercando gradualmente di ridurre la circolaizone di denaro contante, a causa di una scarsa tracciabilità dei pagamenti riscontrabile, il che porta il “denaro liquido” ad essere utilizzato anche per sfuggire ad una regolamentazione fiscale.
I tanto chiacchierati Cashback di stato e annessa Lotteria degli Scontrini, misure adoperate dal governo Conte II in tempi recenti, avevano esattamente questa funzione, ossia quella di fornire dei bonus tangibili in forma di rimborso economico oppure una vera e propria lotteria per incentivare l’uso di moneta elettronica come bancomat e carte di debito/credito.
Bonus Bancomat, cos’è?
L’attuale governo Draghi non ha voluto stravolgere questa politica, confermando la linea “anti contante” ma ha deciso di invogliare gli esercenti, come i negozi, ad adottare o migliorare i pagamenti con moneta elettronica. Molte critiche mosse al Cashback infatti arrivavano direttamente dai titolari di partita Iva che non sono stati “aiutati” nell’attrezzarsi di macchinari come POS di ultima generazione.
Il Bonus Bancomat è quindi “rivolto” proprio ai titolari di partita iva, negozianti e qualsiasi attività che comporti una forma di pagamento che si vedono azzerati i costi relativi ai POS oltre a fornir loro un rimborso come accennato nel testo della legge, che è già attiva, risultando valida dallo scorso luglio.
“Il Bonus Bancomat è rivolto agli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico“.
Come ottenerlo?
Non si tratta di un rimborso in “forma liquido” ma viene rappresentato da uno “sconto” in fase di dichiarazione dei redditi, che può arrivare fino a 480 euro.
L’importo del rimborso viene calcolato in base al fatturato nel periodo temporale che intercorre tra il 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 per chi abbia deciso di munirsi di POS o sistemi analoghi di pagamento elettronico. Il rimborso “base” può arrivare fino a 160 euro, e viene calcolato attraverso le seguenti percentuali di rimborso:
- il 70%, ai fatturati entro i 200.000 euro;
- il 40%, se il fatturato eccede i 200.000 euro fino a 1 milione di euro.
- il 10%, se il fatturato è compreso tra 1 e 5 milioni di euro.
Il rimborso può aumentare fino ad un’ulteriore somma di 320 euro, arrivando quindi a 480 euro se l’esercente decide di adoperare uno dei cosiddetti sistemi avanzati di pagamento elettronico avanzato, che permetta di trasmettere telematicamente e di archiviare i dati in formato elettronico.
- il 100%, ai fatturati entro i 200.000 euro;
- il 70%, se il fatturato eccede i 200.000 euro fino a 1 milione di euro.
- il 40%, se il fatturato è compreso tra 1 e 5 milioni di euro.