Il conto corrente è probabilmente il metodo più utilizzato per “conservare” il denaro nonchè la più diffusa forma di trasferimento di somme anche decisamente elevate. Avere denaro sul proprio conto risulta inoltre la metodologia di risparmio più comune e diffusa in un paese come l’Italia, tendenzialmente “tradizionalista”.
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Mantenere grosse somme sul proprio conto corrente può portare alcuni rischi così come la cosiddetta “stagnazione” del contante che tende a perdere potere di acquisto con il tempo.
Anche per questo motivo sono sempre più persone ad optare per basi finanziarie differenti oppure decidono di spostarsi su un conto corrente estero.
Il conto corrente estero
Avere un conto non in Italia viene spesso percepito come illegale o comunque ai limiti della legalità. In realtà l’Unione Europea, così come il nostro paese non preclude assolutamente questa possibilità, a patto che siano seguite opportune regolarizzazioni fiscali a fronte di minore burocrazia, apparente maggiore stabilità (a fronte sopratutto a crisi economiche, anche se ovviamente la situazione cambia da paese a paese).
Risulta assolutamente lecito aprire un conto estero, anche in zona non euro e anche se gestito totalmente online, l’importante è che l’apertura e ogni operazione venga dichiarata al paese di origine dell’utente.
E le tasse?
Esattamente come per un conto aperto in Italia, è necessario presentare nella dichiarazione dei redditi il pagamento della “tassa” da 34,20 euro, al quale va aggiunto obbligatoriamente (pena sanzioni fiscali anche piuttosto pesanti) anche il quadro sw, un modulo che fa parte della dichiara dei redditi di Persone fisiche ed enti non commerciali, che va compilato e consegnato assieme al 730.
Il quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche (o ENC) è dedicato al monitoraggio annuale delle attività finanziarie e degli investimenti patrimoniali detenuti all’estero da parte di persone fisiche residenti in Italia. In questo modello fa specificato il monitoraggio fiscale del conto estero si attiva per valore massimo complessivo superiore ai 15mila euro, anche se il quadro RW resta obbligatorio per giacenze medie superiori a 5000 ero.
Non sempre un conto estero conviene, visto che oltre ai già citati Si parla di 34,20 euro a titolo di bollo, bisogna tenere conto del 2 per mille sul deposito titoli e del 25% degli interessi attivi sui conti deposito, e i vari interessi, che a seconda del paese possono superare percentuali elevate, sopratutto se decidiamo di investire in alcuni settori come le criptovalute.
Inoltre le commissioni per i prelievi ATM possono risultare molto più elevate rispetto ai conti correnti residenti in Italia.