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Pazzesco, ecco chi c’è dietro le criptovalute: lo sapevi?

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Ad oggi le criptovalute sono realtà decisamente conosciute ed in molti casi anche accettate anche in maniera ufficiale, anche se gran parte dei governi occidentali e quello cinese continuano a dimostrarsi restii a questo tipo di valute.

Con il termine criptovaluta infatti si intentifica una tipologia di moneta elettronica che sfrutta la tecnologia peer-to-peer (p2p) su reti i cui nodi (ossia i singoli computer) che “generano” moneta virtuale (i cosiddetti token) con l’azione denominata mining. Essendo il tutto basato sulla crittografia, non c’è una vera e propria organizzazione, governo o entità centrale che controlla tutto, e proprio queste caratteristiche hanno alimentato lo scetticismo dal punto di vista della legalità e “trasparenza”.

Chi c’è dietro le criptovalute?

Anche la “genesi” della prima criptovaluta, Bitcoin, non è meno “oscura”: la versione finale della prima crypto è stata sviluppata a fine 2008 e resa disponibile agli inizi del 2009, nella versione finale è stata “firmata” dallo pseudonimo Satoshi Nakamoto che ha da subito incuriosito gli appassionati di tecnologia che circa un decennio fa hanno iniziato ad approcciarsi alle prime criptovalute: Satoshi infatti, nome proprio giapponese, è anche utilizzato come aggettivo, a significare dal pensiero chiaro, intelligente, arguto, mentre “Naka” può avere vari significati “medium”, “dentro” o “relazione” e “Moto” può significare “origine” o “fondamento”.

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A lungo le speculazioni sulla vera identità del lui o della lei dietro alla prima crypto hanno fatto il giro del web e svariati programmatori sono stati additati, ma hanno successivamente smentito, di essere “dietro” a Satoshi Nakamoto, anzi molti reputano impossibile che solo una persona abbia sviluppato il tutto.

Negli ultimi anni è il programmatore australiano Craig Steven Wright, oggi 51enne è considerato il più probabile “cervello” dietro a Bitcoin, cosa che lui stesso continua a ribadire da anni. Wright ha anche intrapreso alcune vere e proprie battaglie legali verso società che hanno utilizzato la nomenclatura Bitcoin in maniera illecita, anche se le autorità non hanno confermato al 100 % che possa essere davvero lui Satoshi Sakamoto.

Ed oggi?

Le altcoin, ossia le criptovalute alternative nate dopo Bitcoin sono state sviluppate in gran parte da programmatori ed appassionati, che solitamente ottengono l’appoggio degli utenti grazie a donazioni e altro genere di supporto.