Quali sono i francobolli più rari? Ecco la risposta dell’esperto

La collezione e lo studio dei francobolli e della loro storia è denominata molto generalmente filatelia, un termine greco (formato dalle due parole filos (“amante”) e atelia (“franchigia”) che riassume tutta la categoria che da molti anni si è arricchita da svariate sottocategorie, per definire ad esempio i francobolli realizzati per la posta aerea, quella tematica, eccetera.
I francobolli rari
Tuttavia ogni collezionista di francobolli che si rispetti, indifferentemente dalla collezione che possiede, sogna di mettere le mani su quelli più rari e preziosi in assoluto, in alcuni casi così rari da essere considerati pezzi unici e che sono stati venduti all’asta a prezzi esorbitanti.
USA, “Jenny Rovesciato”
Datato 1918 e sviluppato negli Stati Uniti specificatamente per la posta aerea, l’Inverted Jenny esiste in poco meno di 100 esemplari. Il valore è ovviamente dato dall’evidente errore di stampa, che presenta per l’appunto l’aereo che risulta rovesciato. L’attuale valore per uno di questi francobolli non è inferiore ai 700mila euro.
Australia, il “Cigno invertito”
L’Inverted Swan, ossia cigno invertito, è uno dei francobolli più rari, essendone rimaste pochissime copie in circolazione (la stima è di 15), quasi tutte custodite da grandi e ricchi appassionati. Si tratta di uno dei primissini francobolli dell’Australia, essendo stato emessi nel 1855 ma in produzione si accorsero che il cigno era stato stampato al contrario in quasi 400 copie. Successivamente il disegno fu riportato nella corretta posizione e in pochi anni quelli “sbagliati” diventarono molto rari. Nel 1993 uno di questi fu venduto per 35mila dollari.
Il Tre Scellini Giallo
Anche il “Tre scellini” svedese è datato 1855 ed ad oggi è un pezzo unico e probabilmente è il francobollo più prezioso e “danaroso” in assoluto, visto che è stato venduto all’asta nel 2010 per una cifra pari a 2 milioni di euro. Anche qui si tratta di un errore di stampa, stavolta cromatico visto che sarebbe dovuto essere di colore verde anzichè giallo.
Nel corso degli anni acquisì sempre più valore, e fu acquisito dallo Stato Francese e anche dal re di Romania Carlo II fino agli anni 90 dove è stato acquistato da un nuovo collezionista.