La 2 lire ha accompagnato i cittadini italiani per un secolo, ed ha subito numerose trasformazioni per “adattarsi” ai tempi: la primissima versione fu inaugurata dal 1861, anno della nascita del Regno d’Italia e costituiva un taglio monetario di una certa consistenza, realizzata in argento. La 2 lire, come tutte le monete dei tempi, ha subito una profonda trasformazione sia nel valore che nell’aspetto, trasformazione che l’ha portata a diventare una moneta dal “peso” diverso dalla proclamazione della Repubblica Italiana, nel 1946, dopo il referendum post bellico.
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2 lire Spiga
Dopo la proclamazione della Repubblica e la stesura della costituzione italiana, il 6 settembre 1946 lo stato proclamò dietro decreto la nuova foggia delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire, tutte sviluppate in italma, una lega formata in gran parte di alluminio, con l’aggiunta di magnesio, e manganese. Le primissime versioni di prova furono realizzate nello stesso anno. seguite da circa 120mila esemplari ma la produzione divenne costante e perdurò fino al 1950 quando la prima versione, denominata Spiga per la presenza di una spiga su una delle “facce” fu sostituita dalla seconda, la Olivo.
Sul dritto presenta la raffigurzione di un contadino intendo ad arare il terreno, contornata dalla dicitura REPVUBBLICA ITALIANA, mentre dall’altro lato c’è la spiga con l’anno di coniatura collocato in basso.
Quanto vale? Ecco il valore ufficiale
Gli esemplari più interessanti sono sicuramente quelli datati 1947, realizzati in soli 12mila esemplari e per questo molto interessanti dal punto di vista collezionistico e “monetario”. Un esemplare di questo tipo in condizioni Fior di Conio, ossia mai circolato e senza alcun segno di usura, fu venduto all’asta nel 2013 per una cifra pari a 1680 euro, valore non distante da quello ufficiale che è addirittura superiore, essendo di 1800 euro. Il valore resta interessante anche per esemplari che presentano condizioni Splendido ossia appena inferiore al FdC (900 euro) e BB (bellissimo) che è di 500 euro.
