I gioielli sono una delle manifestazioni più antiche e diffuse in quanto a oggettistica di valore: con il termine gioielleria si intende in senso generale la lavorazione di metalli preziosi e pietre per la creazione di oggetti, solitamente adibiti all’uso comune. Si tratta tra l’oggettistica più antica in assoluto riscontrabile anche ai giorni nostri visto che i primi oggetti di questo tipo erano formati da pietre comuni e conchiglie. Nella cultura europea con questa definizione si fa riferimento ad oggetti come bracciali, collane, corone e quant’altro, mentre in altre parti del mondo c’è una prevalenza di orecchini e anelli.
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La valutazione dei gioielli
Per svariati secoli i gioielli hanno avuto una funzione di status symbol per i ceti più agiati, ma anche un modo di gestire fisicamente oggetti di un certo valore: fin dal medioevo infatti si predilige l’uso di metalli nobili come argento e oro per la creazione di gioielli, tradizione che prosegue tutt’ora. La gioielleria “moderna” nasce nel 1700, in corrispondenza dell’inizio dell’Illuminismo, e successivamente acquisisce le peculiarità che la rendono anche più facilmente stimabile.
La gioielleria al giorno d’oggi viene valutata per tiratura del numero di pezzi (segnalato generalmente da un numero), il paese di provenienza dell’esemplare e la firma/brand del gioiello in questione, tenendo conto del periodo storico quantificabile secondo i seguenti criteri: Georgiano (1714-1837), Vittoriano (1837-1901), Belle Epoque (1890-1915), Art Nouveau (1890-1910), Edwardiano (1901-1920), Art Deco (1920-1935) e Retrò (1935-1940). Prima del 20esimo secolo si utilizzavano solitamente leghe più pure e quindi il peso in oro e argento puro potrebbe essere maggiore, mentre a partire dal secolo scorso diviene molto importante anche il fattore marchio.
Ecco quanto valgono
In assenza di serali e brand vari, conviene valutare singolarmente i metalli in base a valutazioni come quella dell’oro oppure quella delle pietre preziose, mentre per quanto riguarda i pezzi vintage le valutazioni sono generalmente piuttosto alte, visto che gioielli firmati della prima metà del 20esimo secolo, come orecchini e anelli solitamente hanno un valore minimo che parte dai 200-300 euro, se in condizioni buone.