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“Non gettare queste bollette!”: le conseguenze sono assurde

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“Detestate” ma fondamentalmente indispensabili, le bollette delle forniture energetiche e di altri servizi sono utilizzate dai fornitori per esigere quanto dovuto dalla propria utenza che è obbligata a saldarla entro una determinata scadenza. Le fatture pagate servono proprio per dimostrare di aver effettuato il pagamento anche a distanza di tempo.

Nell’era tecnologica che stiamo vivendo sempre più fornitori di energia, gas, luce, telefono e quant’altro offrono la possiblità di non ricevere la consueta bolletta cartacea presso il proprio domicilio ma di riceverla telematicamente, attraverso il portale ufficiale del fornitore oppure tramite email. I pagamenti elettronici infatti non necessitano nella maggior parte dei casi di una controprova e spesso sono preferiti sia per una questione pratica che in chiave “ecologica”, limitando così l’uso di carta quando non strettamente necessario.

Non gettare queste bollette!

Indipdentemente dal tipo di fornitura, esiste un termine ultimo oltre il quale dal punto di vista legale la società che emette la bolletta può richiedere un pagamento oppure la verifica di quest’ultimo. Questo termine si chiama prescrizione e, nell’ambito di un contratto relativo ad un tipo di fornitura, significa proprio questo, ossia il termine ultimo, che una volta superato, si concretizza in un estinzione di diritto da parte del fornitore.

Il termine relativo alla prescrizione varia dal tipo di fornitura, ed è soggetto talvolta ad alcuni cambi in fatto di tempistica, visto che questo è stato ridotto in maniera importante rispetto a qualche anno fa: se un tempo si era soliti conservare un po’ tutte le bollette per almeno 10 anni, oggi la situazione è differente, visto che solo il Canone Rai gode di una prescrizione così lunga.

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Tutte le fatture relative all’energia elettrica emesse dal fino al 1° marzo 2018 mantengono un termine di prescrizione di 5 anni, per quelle emesse successivamente il nuovo termine è di 2 anni, ciò significa che superato questo arco di tempo, la società che ha emesso la fattura non potrà più richiedere il pagamento. Se le bollette della luce comprendono anche il pagamento del canone Rai, conviene conservarle quindi per 10 anni.

Non dissimile la situazione delle forniture di gas che cadono in prescrizione dopo 2 anni se sono emesse dopo il 1° gennaio del 2019, per quelle precedenti si parla di 5 anni e per quanto riguarda le forniture di acqua si è passati da 5 a 2 anni dal 2 gennaio 2020.

Nessuna variazione delle fatture telefoniche che mantengono la prescrizione di 5 anni.

Le conseguenze

Gettare anzitempo una fattura rende “vulnerabili” da possibili richieste di pagamento, magari realmente effettuate. Ecco perchè conviene comunque conservae copie cartacee, magari fatture originali invece che fotocopie, almeno entro i limiti sopracitati.