Bollo auto, assurdo: ecco chi paga di più nel 2022

La tassa automobilistica, conosciuta semplicemente come Bollo auto, in passato nota come tassa di circolazione è una vera e propria imposta da pagare alla regione di residenza del proprietario del veicolo. Essendo un tributo da pagare sul possesso e non sulla circolazione, va pagato anche se non si utilizza il veicolo.
Il bollo auto presenta una scadenza annuale, che viene riscossa dalla regione di residenza, e l’importo da pagare segue diversi fattori come il modello di auto, la categoria di livello di inquinamento del veicolo (Euro 1, Euro 2, ecc.) e la potenza del motore espressa il più delle volte in kilowatt. Oltre a ciò, ogni regione tende a far pagare cifre sensibilmente differenti dalle altre.
Portali come quello dell’ACI mettono a disposizione uno strumento telematico per capire quanto bisogna pagare, tenendo conto di tutti i fattori.
Bollo Auto
Il Bollo auto è tra le tasse più discusse e polemizzate dalla popolazione, e nel corso degli anni ha subito diversi sconti per determinate categoria di utenza e veicoli: chi possiede un veicolo considerato d’epoca, ossia immatricolato da più di 30 anni è esente dal pagamento del bollo. Durante il periodo relativo alla pandemia causata dal Covid-19, l’esecutivo ha “scontato” alcuni mesi, e da allora diverse notizie di “corridoio” vedrebbero una fine oramai vicina del Bollo Auto, dopo l’ufficialità del Decreto Sostegni, che ha portato diverse agevolazioni ed esenzioni, alcuni su base regionale: questo ha annullato le cartelle esattoriali relative al bollo auto in relazione dall’anno 2000 fino al 2010, per chi ha un reddito annuo non superiore ai 30mila euro.
Inoltre diverse regioni italiane negli ultimi anni hanno totalmente eliminato il bollo per chi è in possesso di un’auto ecologica, per un periodo che può variare dai 3 ai 5 anni dalla prima immatricolazione: questa esenzione si applica per le auto ibride, ma anche a quelle alimentate a GPL, Metano e quelle totalmente elettriche.
Chi paga di più nel 2022?
Nessun vero stop al Bollo Auto quindi, anche se c’è la tendenza di favorire chi sceglie auto più moderne e quindi meno inquinanti: per ora è stato confermato il discusso Superbollo auto, reintrodotto e modificato nel 2011 che prevede un sovraprezzo sul bollo auto per i veicoli con potenza superiore ai 185 kw, con un aumento di 20 euro per ogni kilowatt ulteriore, anche se si attivano delle riduzioni di quest’importo basate sull’età del veicolo, ossia del 60 % se dopo 5 anni dalla costruzione di quest’ultimo, 30 % dopo 10 anni e 15 % dopo 15 anni.