Le pietre preziose, definite anche gemme, rappresentano una tipologia specifica di minerali che presenta delle caratteristiche peculiari, come brillantezza, purezza e sopratutto rarità, fattori che hanno fatto guadagnare la nomea di pietre preziose. Utilizzate da millenni per il commercio, per la creazione di oggetti ornamentali, le gemme rappresentano tutt’ora uno status economico elevato.
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Il diamante è probabilmente la più riconoscibile e famosa tra le pietre preziose, che è ricca di varietà.
“Questa pietra vale tantissimo”
A poca distanza dal diamante, nei termini di resistenza e rarità, c’è il rubino, noto sopratutto nella variante cromatica rossa, che da anche il nome ad una variazione di questo colore (definito per l’appunto rosso rubino). Quello chiamato rubino è la più rara tipologia del minerale conosciuto come corindone, che presenta una colorazione accesa e trasparente data l’elevata purezza e la presenza di cromo al suo interno. E’ conosciuta fin dai tempi antichi e rappresenta la prima tipologia di minerale interamente riproducibile in laboratorio.
Il rubino viene estratto da varie regioni dell’Asia come la Thailandia, Cina, Afghanistan, Sri Lanka, Myanmar, India ma la varianti più rare e più rosse provengono sopratutto da Tibet ed India.
Il valore
Come tutte le pietre preziose più rare e pregiate, anche il rubino è molto utilizzato per la creazione di oggetti di pregio ma è anche utilizzato come “minerale da investimento”: gli esemplari più preziosi sono ovviamente quelli di maggiori dimensioni ma anche la presenza di specifici inclusione, ossia delle “impurità” presenti all’interno della gemma che determinano giochi di luce ed effetti molto caratteristici. Data l’estrema rarità delle varianti più pregiate, in alcuni casi i rubini sono considerati più pregiati dei diamanti.
Come per i diamanti l’unità di misura utilizzata è il carato: 1 carato corrisponde a 0,2 grammi, quindi un grammo corrisponde a 5 carati, ma il valore è molto variabile ed è determinato dalla provenienza, ma anche dal taglio, dal colore, dalla qualità e quantità di impurità al suo interno. Quindi se un rubino “naturale” può vaere una valutazione che parte da 200 euro a carato, la situazione cambia molto per gli esemplari particolarmente puri, che superano i 15mila euro per singolo carato.
Il Myanmar, nonostante le problematiche politiche attuali, resta il maggior espoeratore di rubini, ed è generalmente considerato il miglior fornitore dal punto di vista della qualità: nel 2006 il gioielliere londinese Laurence Graff pagò, per un anello con un rubino da 8,62 karati, la cifra record di 3,6 milioni di dollari, primato tutt’ora imbattuto.