Si sente parlare molto da oramai qualche anno delle cosiddette case a 1 euro, prevalentemente presenti in borghi o piccoli comuni largamente abbandonati a causa della forte urbanizzazione che ha coinvolto anche le zone maggiormente periferiche del nostro paese.
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In principio fu Salemi, piccolo paese della Sicilia all’epoca governato dall’istrionico Vittorio Sgarbi (oggi primo cittadino di Sutri), a lanciare questa sorta di iniziativa che all’epoca appariva bislacca ed inusuale, ossia offire vecchie case abbandonate, anche molto antiche, al prezzo simbolico di 1 euro, concedendo agli acquirenti una certa libertà e diversi vantaggi per contribuire alla ristrutturazione, potendo contare allo stesso tempo di una certa visibilità.
Case a 1 euro
Dopo Salemi numerosi comuni hanno seguito l’esempio di Salemi, dapprima nella stessa Sicilia, ma anche in altre zone del paese: questo ha contribuito a ripopolare zone del paese oramai dismesse dal punto di vista della popolazione, sopratutto in un periodo di crisi che ha riportato centinaia di persone a ritornare nei piccoli comuni, dopo molti anni in città.
Il sistema delle case ad 1 euro avvantaggia sia i comuni stessi che scelgono di aderire all’iniziativa, aumentando i livelli di turismo, e danno una nuova possibilità alle persone che decidono di investire su questi luoghi, ma tende a dare un’impulso economico di un certo peso.
Non tutte le case a 1 euro prevedono i medesimi “paletti”: alcune amministrazioni concedono pieni poteri in fatto di lavori da effettuare e prevedono la vendita libera degli immobili ristrutturati, altri invece sono più stringenti e obbligano gli interessati ad abitarvi o mantenerne il possesso per alcuni anni.
Le tre città che nessuno immaginava. Ecco quali sono
Non solo piccoli borghi caratteristici del sud Italia ma anche grandi città: l’idea delle case ad 1 euro è stato “copiato” con successo anche dalle seguenti città:
- Taranto – Anche una cittadina di grandi dimensioni come Taranno ha messo a disposizione svariate case a 1 euro disposte in 50 unità abitative
- Fabbriche di Vergemoli e Garfagnana- Situati in provincia di Lucca, in Toscana, dagli anni 50 combatte contro lo sfollamento, questi comuni contano poche centinaia di persone e nell’ultimo anno il numero delle case diroccate a 1 euro è aumentato.
- Oyace, in Valle D’Aosta, a 1400 metri di altezza, a pochi chilometri da Aosta, è un borgo montano che conta poco più di 200 abitanti che ha aderito da alcuni anni all’iniziativa delle case a 1 euro.
Per chi fosse interessato, è possibile contattare le municipalità attraverso i contatti social delle cittadine e dei comuni che aderiscono all’iniziativa.