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Monete rare, se hai questa da 5 Lire diventi ricco: ecco quale!

5 lire argento

La moneta da 5 lire rappresenta in maniera decisamente evidente fenomeni come la svalutazione dovuta sopratutto a periodi di crisi ed inflazione: questo formato monetario esiste da diversi decenni prima dell’unificazione italiana, e fu realizzata sotto l’occupazione francese da parte di Napoleone agli inizi del 19esimo secolo, ma una nuova “foggia” fu creata proprio durante i primi anni del primo regno d’Italia, sotto la guida di Vittorio Emanuele II.

I cambiamenti della 5 lire

Il taglio da 5 lire, rispetto a periodi successivi, come il dopoguerra, un tempo permetteva un elevato potere d’acquisto, testimoniato dal fatto che queste monete erano realizzate in oro oppure argento, e solo nella seconda metà del 900 i metalli sono divenuti meno “nobili”, rendendo ancora più tangibile una perdita di valore del formato monetario che si è fatto sempre più importante con gli anni: la 5 lire repubblicana è pratica

mente sparita dalla circolazione negli ultimi anni del 20esimo secolo.

Se hai questa diventi ricco

5 lire argento

Le 5 lire d’oro e d’argento sono suddivise in svariate categorie, tutte recanti l’effige del regnante di turno, Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III. Abbiamo già esaminato le 5 lire più rare e preziose di tutte, ossia quelle realizzate agli albori del 20esimo secolo recante l’Aquila Sabauda, trattandosi di esemplari introvabili o quasi.

Anche altre monete di questo tipo risultano essere molto preziose: un esempio è dato dalla 5 lire Vittorio Emanuele III Quadriga Briosa, realizzata in un numero non particolarmente alto di esemplari nel 1914, interamente in argento. Questo esemplare è tra i più apprezzati dal lato estetico e può valere cifre decisamente interessanti.

Sul dritto è presente l’effige del sovrano, sul rovescio una raffigurazione dell’Italia personificata con un ramo d’ulivo mentre guida una quadriga con quattro cavalli.

Si tratta di monete coniate in poco più di 200 mila esemplari ai tempi ma oramai decisamente rare: un esemplare in condizioni buone non vale meno di 7000 euro ma in Fior di Conio “tocca” i 13mila euro. Se si tratta di un esemplare di Prova, riconoscibile per la scritta, può far guadagnare oltre 15mila euro.