L’influenza che il celebre e longevo compositore Giuseppe Verdi ha avuto per il nostro paese travalica il contesto artistico e musicale: molte opere realizzate dall’operista nativo di Roncole Verdi (ai tempi Le Roncole) hanno avuto un’impatto molto forte anche dal punto di vista sociale e politico, visti i numerosi cambiamenti che l’Italia ha attraversato nel corso del Rinascimento.
Leggi anche:
Oggi considerato uno dei capisaldi dell’opera in generale, a Giuseppe Verdi sono stati dedicati fin da pochi anni di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1901, statue, vie, piazze e non mancano le raffigurazioni su monete e banconote. Uno degli esempi recenti è costituito dalla moneta da 2 euro con il suo volto, ma in passato il volto di Verdi ha trovato spazio su diverse banconote.
Le banconote con Giuseppe Verdi e l’Arpa Estense
La Mille lire italiana più conosciuta è sicuramente la Montessori ma tra gli anni 60 e 80 questo formato presentava il volto proprio di Giuseppe Verdi, in due versioni distinte, dall’aspetto sensibilmente diverso: la versione con l’Arpa Estense è presente sulla seconda versione della banconota, ossia quella stampata dal 1969 fino al 1981.
Oltre all’Arma Estense sulla parte frontale della banconota è presente il volto di Verdi, sul rovescio è presente una raffigurazione del Teatro della Scala di Milano.
Quanto valgono oggi?
Molto ricercata dai collezionisti, è possibile ottenere una stima dal numero di serie che indica il periodo e la tiratura: generalmente valgono dai 5 ai 15 euro, ma esistono alcune particolari serie molto più rare e “danarose”: in generale tutte le banconote della serie sostitutiva, riconoscibili per la XA come prima lettera del numero di serie, possono valere cifre interessanti: una XA che termina con M può valere dai 50 ai 200 euro, se finisce con G o H, il valore è sensibilmente più alto e raggiunge i 220 euro come picco massimo.
Le più rare sono le XA E, XA F ed XA C, classificate come rarità 3 possono superare agevolmente i 600 euro se in Fior di Stampa.