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Tre importanti investimenti che devi avere nel tuo portafogli di criptovalute

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Dopo il 2009, anno in cui è stata sviluppata la primissima versione della prima criptovaluta in assoluto, Bitcoin, sono nate le cosiddette altcoin, ossia le crypto alternative, dapprima a direttamente collegate ai BTC e poi successivamente divenute meno “dipendenti” dalla crypto sviluppata dallo pseudonimo Satoshi Nakamoto giusto 12 anni fa.

Un esempio calzante è Ethereum che è una delle candidate ad affiancare o addirittura a “prenderne il posto”, che rappresenta qualcosa di differente rispetto a Bitcoin, ma in particolare nell’ultimo anno le altcoin emergenti sono diventate sempre più numerose, sviluppate recentemente oppure qualche anno prima ma “tornate in auge” soprautto dopo le parole di Elon Musk che ha influenzato di molto il valore di Bitcoin e simili.

Ecco tre criptovalute non ancora molto considerate ma che possono rappresentare un investimento molto valido.

Eos

Non è “neonata”, essendo stata sviluppata nel 2018 ma Eos si è guadagnata le attenzioni di molti, visto che si tratta di una sorta di “mini” Ethereum dalla quale prende a mani basse il funzionamento ma rappresentando funzionalità più veloci ed affidabili. Di fatto è una piattaforma blockchain progettata per distribuire applicazioni decentralizzate (DApp).
Il valore si è stabilizzato in questi ultimi periodi e sempre più persone stanno investendo parecchio su questa sorta di mix tra Ethereum e Bitcoin.

Shiba Inu

Nata come “killer” di Dogecoin, criptovaluta nata quasi per “scherzo” ma che ha trovato il supporto anche di Elon Musk, Shiba Inu ha avuto un incremento del valore del proprio token senza eguali nella scorsa primavera e non ha subito cali veri e propri. Inoltre il token è infatti stato “accettato” dal portale di trading Capital.com, oltre ad aver raggiunto la popolarità su piattaforme altrettanto famose come Binance, Huobi e FTX.

Chainlink

Anche questa sviluppata alcuni anni fa, e anche questa percepita come “ibrido” tra Bitcoin ed Ethernet, Chainlink si pone l’obiettivo ambizioso di colmare il divario tra i contratti intelligenti basati sulla tecnologia blockchain, ossia la medesima di Bitcoin e altre criptovalute, e le normali applicazioni del mondo reale, sfruttando gli oracle, ossia dei “fornitori di dati”. Anche questa si è guadagnata l’interesse di molti investitori nell’ultimo anno.

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