Se hai questi due euro del 2006 diventi ricco: ecco quanto valgono oggi!

Tutti siamo praticamente “costretti” ad avere a che fare con monete e banconote, che sono i segni più tangibili dell’economia che “circola”, anche se da qualche anno la moneta elettronica viene preferita con sempre maggior “insistenza” sia dai governi che dalle banche centrali. Le monete in particolare rappresentano una delle principali fonti di collezionismo, vista l’immensa varietà di esemplari coniati nel corso degli anni.

Il valore di una moneta si calcola prendendo in considerazione la rarità, lo stato di conservazione e il contesto storico/politico, oltre alla “richiesta” da parte dei collezionisti.

Due euro da collezione

La moneta da due euro non rappresenta solo il “taglio monetario” più alto della moneta unica europea ma anche quello scelto per la realizzazione delle monete commemorative, che dal 2004 sono realizzate dai paesi utilizzatori per commemorare eventi importanti, personaggi storici rilevanti e simili.

La prima nazione ad coniare gli euro commemorativi è stata la Grecia nel 2004, ad oggi ogni paese utilizzatore ne ha sviluppati, e Finlandia, Italia, Lussemburgo, San Marino e Città del Vaticano sono gli unici che ne hanno emesso almeno un tipo all’anno dal 2004.

Se hai questi due euro del 2006 diventi ricco

Sono sopratutto le monete commemorative realizzate dai piccoli stati come il Principato di Monaco e Città del Vaticano ad essere maggiormente ricercate perchè data la natura “ristretta” di questi luoghi, la tiratura è altrettanto limitata, così come la diffusione.

Un esempio è dato dai due euro commemorativi realizzati dalla Città del Vaticano nel 2006 per omaggiare la nascita della Guarda Svizzera, l’iconica e molto riconoscibile “forza di protezione” della Santa Sede: in quell’anno infatti decorreva il  500° anniversario della Guardia Svizzera in 100mila esemplari.

Sulla parte frontale spicca una guardia svizzera mentre presta il giuramento al Papa, con la dicitura  “GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA” e gli anni 1506 e 2006.

Nonostante una discreta diffusione, queste monete se in ottime condizioni valgono molto di più del loro valore nominale: un esemplare in eccellenti condizioni supera i 150 euro, ma uno Fior di Conio può arrivare a valere circa 240 euro.