Se hai queste vecchie 500 Lire diventi ricco: ecco quali cercare

Chi ha “utilizzato” la lira, dismessa nel 2002, non potrà che ricordare con affetto uno dei “tagli” monetari principali della vecchia valuta come la 500 lire, sopratutto nella versione bimetallica, che presenta due leghe metalliche differenti, che le davano un aspetto molto simile alle attuali monete da 2 euro.
Queste monete, realizzate dal 1982 fino al 2001 non rappresentano l’unica emissione di questo tipo, anzi le più ricercate dai collezionisti sono quelle d’argento, diffuse tra gli anni 50 e 60.
Le monete d’argento
Dal 1958 e fino al 1967 la zecca italiana ha prodotto tre diverse tipologie di monete da 500 lire d’argento, rispettivamente le Caravelle, Unità d’Italia e Dante. Sono sopratutto le prime ad aver attirato l’attenzione maggiore da parte dei collezionisti di tutto il mondo.
Designate dall’incisore Pietro Giampaoli, queste monete sono riconoscibili per la raffigurazione di 3 caravelle, tipiche imbarcazioni di epoca tardo medioevale e rinascimentale, mentre l’altra “faccia” presenta un busto femminile ritratto di profilo contornato dagli stemmi di quelli che all’epoca erano i capoluoghi delle regioni italiane, Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo, Cagliari.
Si tratta di monete ancora relativamente diffuse tra i collezionisti e a seconda dello stato di conservazione valgono dai 5 ai 40 euro.
Se hai queste vecchie 500 Lire diventi ricco: ecco quali cercare
Discorso differente per le rarissime versioni con le bandiere al contrario: nel 1957 infatti prima della produzione di massa furono coniate 1004 di queste monete di “prova” (dicitura riportata nell’angolo inferiore sinistro) che rispetto a quelle create successivamente riportano le bandiere a sinistra anzichè a destra, ossia “controvento”. In realtà non è un errore “tecnico” visto che raffigura le navi che viaggiano di bolina. Tuttavia per la versione definitiva le bandiere sulle vele furono riportate nel verso “corretto”.
Ad oggi rappresentano un vero “feticcio” per gli appassionati: a seconda delle condizioni di conservazione il valore “parte” da 2500 euro ma può superare i 12 mila se in condizioni Fior di Conio.