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Hai la moneta con i cigni? Ecco quanto può valere, incredibile

Fin dalle primissime circolazioni di monete, gli esseri umani hanno scelto di raffigurare personalità ma anche parte di flora e fauna sulle emissioni, sia per renderle immediatamente riconoscibili ma anche per imprimere un valore simbolico, legato al paese di provenienza.

Tradizione che non è assolutamente andata persa con l’arrivo dell’Euro, che oggi è la valuta di 19 nazioni europee: la moneta unica europea infatti presenta delle peculiarità estetiche condivise da ogni nazione utilizzatrice, ossia uno dei lati risulta essere identico per tutti, quello con il valore nominale e la raffigurazione dei paesi europei, mentre l’altro lato è stato affidato alle singole nazioni che hanno scelto spesso di dedicare un disegno diverso per ogni moneta.

La moneta con i cigni

La Finlandia, che ha adottato l’euro dal 1999, anche se le emissioni hanno iniziato a circolare dal 1° gennaio 2002 come in Italia, ha deciso di utilizzare tre distinte raffigurazioni: il leone araldico, storico simbolo del paese infatti è rappresentato sui centesimi da 1, 2, 5, 10, 20 e 50, mentre per la moneta da 2 euro è stato scelto un disegno che raffigura la pianta di camemoro, parte della flora finlandese.

Sulla moneta da 1 euro sono invece raffigurati due cigni selvatici in volo, altro simbolo del paese nordico, di influenza baltico-ungherese. I disegni sono stati realizzati e concepiti da tre distinti incisori.

Ecco quanto può valere

1 euro finlandia moneta cigno

Il disegno dei due cigni fu scelto dopo un concorso che non a caso è stato idetto per celebrare l’indipendenza del paese dalla Russia, e l’artista scelto per la realizzazione è stato Pertti Makinen.

Le monete della “prima serie”, ossia quelle realizzate dal 1999 fino al 2006 sono distinguibili per la sigla M, collocata sotto ai cigni, sul bordo interno a sinistra, quelle realizzate successivamente presentano la sigla FI e una cornucopia con cascata di monete collocata nella corona esterna della moneta a sinistra.

Le più rare sono quelle delle annate 2014, 2015 e 2017: un esemplare in Fior di Conio può far guadagnare fino a 15 euro l’una, visto che sono piuttosto rare.