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Se trovi il delfino su queste 5 Lire sei ricco: ecco quali!

5-lire delfino moneta

La lira italiana è stata utilizzata dal nostro paese fin dalla sua unificazione avvenuta nel 1861 anche se in realtà valute di valore analogo utilizzate dagli stati prima dell’unificazione. La 5 lire ad esempio rappresenta un taglio monetario presente fin dai tempi di Napoleone, istituito durante la Campagna d’Italia dell’generale e poi imperatore francese.

La 5 lire è stata tra le valute di maggior valore almeno fino al 20° secol: realizzata prevalentemente in argento 900/1000 in svariate emissioni, che sono state prodotte fino al secondo conflitto mondiale.  Con la proclamazione dela repubblica e la progressiva inflazione e difficoltà economica, tramite un decreto, nella fattispecie decreto il C.P.S. n.298 del 6 settembre 1946, fu autorizzata l’emissione delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire, che sarebbero state realizzate in italma, una lega basata sull’alluminio.

Monete repubblicane

Nel dopoguerra furono prodotte due versioni della 5 lire, la prima, definita Uva per via del grappolo presente su una delle superfici, è stata coniata dal 1946 fino al 1950 (ne abbiamo già discusso in un articolo dedicato). A partire dal 1951 la tipologia di raffigurazione cambiò e fu avviata la produzione delle 5 lire più conosciute e diffuse della storia italiana, ossia le Delfino che è stata prodotta fino al 2001 pur con una “pausa” tra il 1956 ed il 1966.

In quasi tutti i casi si tratta di monete estremamente comuni ancora oggi, che si possono trovare in vecchi borsellini, mobili antichi e simili, per questo quasi tutte le emissioni non valgono più di 1 € anche se in condizioni perfette. Discorso diverso per le 5 lire delfino del 1956, realizzate solo in 400mila esemplari. Per questo motivo un esemplare in Fior di Conio vale fino a 3500 euro, valutazione che cala con il peggiorare delle condizioni, ma che non la fa valere meno di 90 euro.

5-lire delfino

Esemplari meno “remunerativi” ma comunque rari sono i cosiddetti errori di conio: nel 1969 furono coniate un discreto numero di queste monete con il primo 1 del 1969 capovolto. Questa particolarità può far guadagnare fino a 90 € al possessore.