L’Estonia ha aderito ufficialmente all’Unione Europea il 28 Giugno del 2004, diventando il 17° paese a farne parte anche se ha adottato la moneta unica solo a partire del 1° gennaio 2011, oramai quasi 11 anni fa.
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L’Estonia è stata la prima nazione di quelle “nuove” ad aver scelto il disegno da apporre sulla proprie monete: si tratta della cartina dell’Estonia, che è presente su ogni “taglio monetario”. L’anno del “passaggio” alla nuova valuta sarebbe dovuta essere il 2007, ma ai tempi il paese di influenza finnico-ungherese non aveva ancora raggiunto specifici requisiti diramati dall’Unione Europea.
Moneta dell’Estonia
L’euro ha preso il posto della storica valuta estone, ossia il Kroon (Corona) che è stata la valuta utilizzata in buona parte del 20° secolo, anche se a partire dagli anni 40 fu sostituita dalla moneta russa, il rublo. Con la caduta dell’Unione Sovietica, nei primi anni 90, l’Estonia ha riutilizzato il Kroon fino al 2011.
La raffigurazione del paese è come detto presente su ogni tipo di emissione, realizzata dall’incisore Lembit Lõhmus, e sono riconoscibili anche per la scritta EESTI, Estonia nella lingua nativa. Tutte le monete in questione sono realizzate dalla zecca della Finlandia, un po’ come accadauto per alcuni anni per quelle della Grecia.
Ecco il valore
Tutte le emissioni estoni sono molto interessanti dal punto di vista collezionistico perchè meno riscontrabili rispetto alle controparti realizzate in altri paesi europei, a partire dai centesimi, sopratutto se si analizzano quelli più rari: nel 2016 la tiratura delle monete non aveva ancora raggiunto livelli importanti ed è per questo che sono più rare: 1, 2 e 5 centesimi realizzati nel 2016 se in ottime condizioni possono valere dai 5 fino ai 15 euro.
Le monete da 1 e 2 euro sono egualmente interessanti, sempre del 2016, e possono valere cifre superiori ai 20 euro se in condizioni Fior di Conio. Data la rarità, la richiesta di questi esemplari è in sensibile aumento negli ultimi anni, ecco perchè il valore può lievitare.