Pensioni 2022, novità sconvolgente: ecco chi prende di meno

Il tema pensioni è sempre piuttosto “scottante” per la popolazione italiana, che da sempre si trova a fare i conti con delle diseguaglianze, vere o percepite che siano, che sono spesso collegate a dinamiche pregresse come le diseguaglianze sociali e politiche non sempre a fuoco.
Il 2021 ha visto il “ritorno dei consumi”, ed in generale diversi segnali di crescita dopo il periodo più duro causato dalla pandemia, e tra le altre cose anche il sistema pensionistico in divenire dovrà per forza di cose essere modificato.
Uscita dal mondo del lavoro
E’ sopratutto il tema “uscita dal lavoro” a tenere banco da oramai molti mesi: dopo aver annunciato di non rinnovare la chiacchieratissima Quota 100 (decisione già presa dal governo Conte II), l’esecutivo Draghi infatti non apporterà modifiche vere e proprie all’attuale legge Fornero, che prevede una sorta di Quota 102, ma con agevolazioni per quanto riguarda l’uscita dal mondo del lavoro.
La pensione anticipata sarà permessa per chi avrà accumulato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi maturati alle donne e 42 anni e 10 mesi agli uomini.
Pensioni 2022, novità sconvolgente: ecco chi prende di meno
Sono in molti ad aver notato un calcolo contributivo differente rispetto al 2021, com’è possibile osservare dettagliatamente nella classificazione dell’ultima legge di bilancio: si parla in generale di un aumento su tutte le pensioni del 1,7% rispetto all’anno che sta terminando, ma ciò è dovuto a ritorno dell’inflazione, ossia la perdita progressiva del potere d’acquisto del denaro, causato da una serie di fattori come ad esempio la mancata stagnazione del mercato, a causa del ritorno alla produttività quasi totale.
Nel 2022 si ritornerà quindi alle già utilizzate “fasce di rivalutazione”, quindi in sostanza chi percepisce di meno al mese avrà un incremento sensibilmente maggiore. Gli aumenti quindi saranno calcolati in questa maniera:
- 1,70% per chi percepisce fino a 2.6062,32 euro al mese;
- 1,53% per chi percepisce da 20.60,33 e 2.577,90 euro al mese;
- 1,27% per chi percepisce da 2.577,91 euro al mese in su.