Dove ci sono i soldi, nasce la truffa, ed è probabilmente vero: il denaro muove le economie fin dalla sua creazione, ossia da quando la moneta fisica ha sostituito tipologie di scambio commerciale come il baratto. E dove c’è interesse economico inevitabilmente esistono i raggiri, tendenza che purtroppo, seppur ridotta, prosegue anche nel mondo “tecnologico” odierno.
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Alcuni di essi sfruttano proprio il contesto digitale e telematico che oramai quasi tutti siamo abituati ad usare: abbiamo già discusso delle truffe che si “mascherano” da circuiti famosi come Postepay, ma continuano ad essere altrettanto diffuse anche nel mondo reale.
Truffe Bancomat
Le truffe relative agli sportelli bancomat, ossia gli ATM, prevedono solitamente la manomissione di parte dell’apparecchiatura elettronica oppure la complicità dei malintenzionati stessi, che simulano comportamenti apparentemente innocenti e congrui con la situazione per estorcere informazioni personali come il PIN. Una delle truffe più recenti è soprannominata lebanese loop che prevede l’utilizzo di un apparecchio elettronico collocato dai malitenzionati, piazzato e “mimetizzato” in corrispondenza del foro d’entrata della tessera, per bloccare quest’ultima.
Il trucco prevede il blocco della tessera e con l’ausilio di un complice per ottenere dalla vittima il PIN, con la scusa di riprovare.
C’è una banconota a terra vicino al Bancomat? Attenzione, ecco cosa significa
Ancora più conosciuto ma non per questo meno efficace per i malfattori, risulta essere il trucco della banconota a terra, una delle più conclamate truffe basate sulla “distrazione”: sono sopratutto gli anziani ad essere le “vittime” preferite.
Il raggiro si concretizza con l’ausilio di due complici, il primo abile a notare il PIN e riportarlo, mentre il secondo pronto a far cadere a terra una banconota, domandando al contempo “Scusi, questi soldi a terra sono i suoi?” mentre la tessera è ancora all’interno.
In pochi secondi la vittima sarà solitamente pronta a controllare nella borsa, lasciando la “guardia scoperta” nel frattempo, un lasso di tempo utile al secondo complice per “rubare” la tessera e sostituirla da un’altra simile.
Meglio tenere gli occhi sempre aperti!