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Se hai le Mille Lire con questa donna diventi ricco: ecco chi cercare!

1000_Lire donna

La Mille lire rappresenta probabilmente l’emissione più diffusa e riconoscibile tra le emissioni cartacee del vecchio conio italiano: rispetto a numerose emissioni, questo taglio, pur essendo presente nel nostro paese fin da molto prima dell’Unità d’Italia, ha trovato grande diffusione a partire dalla seconda metà del 20° secolo.

Da emissione dall’elevato valore nella prima parte del secolo scorso, la 1000 lire ha messo in evidenza gli effetti dell’inflazione che ha portato questo taglio a subire un “crollo” in termini di potere d’acquisto nelle ultime decadi del secolo, un po’ come tutta la lira.

1000 lire

La più famosa delle Mille lire è probabilmente l’ultima delle emissioni, ossia quella recante il volto di Maria Montessori, storica educatrice e psicologa, nonchè ideatrice della metodologia didattica omonima, che ha contraddistinto queste banconote che sono state utilizzate dal 1990 fino al 2002, anno della dismissione della lira.

Tra gli anni 30 e 40, anche a causa del conflitto la 1000 lire vide calare molto il valore: prima della guerra poteva valere buono stipendio, nell’Italia repubblicana  degli anni 50 la “forza d’acquisto” crollò letteralmente.

Se hai le Mille Lire con questa donna diventi ricco: ecco chi cercare!

Le precedenti emissioni recano i volti di Marco Polo e Giuseppe Verdi, mentre andando ancora indietro con le lancette, un’altra emissione raffigura un volto femminile, ossia la Mille lire Ornata di perle, versione che è stata stampata a partire dall’immediato secondo dopoguerra, e presenta delle dimensioni più contenute rispetto alle precedenti versioni.

Esistono due versioni di questa banconota, che differiscono principalmente per il simbolo al centro: TestinaMedusa.

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Si tratta di esemplari importanti, particolarmente rari in entrambe delle versioni: il valore di una banconota vale dai 50 ai 250 euro a seconda delle condizioni, ma una che presenta la W come lettere, alla destra del simbolo di stato rosso, lettera che identifica la serie sostitutiva, ancora più rara delle “normali”. Questo può far valere un esemplare fino a 400 euro.