Incredibile Postepay, ecco cosa non potrai più fare: “Pazzesco!”

Postepay ha conquistato una platea decisamente ampia di utilizzatori fin dal suo primo sviluppo: con questo termine siamo soliti identificare le carte prepagate (definite spesso di debito) anche se in un senso più ampio il nome Postepay fa riferimento alla SpA sviluppata da Poste Italiane per tutti i servizi telematici, tra cui anche Poste Mobile.
I prodotti che fanno parte di questa “famiglia” hanno avuto un grande impatto anche al livello “culturale” nel nostro paese, abituando migliaia di utenti ad utilizzare in modo naturale la moneta elettronica sia per i piccoli-medi acquisti ma anche e sopratutto per utilizzarla online, vero e proprio habitat naturale di questi prodotti.
Sicurezza prima di tutto
Abbiamo già preso in esame diversi casi di truffe online che hanno coinvolto e continuano a insidiare gli utenti Postepay poco accorti, del resto strumenti così conosciuti ed utilizzati per forza di cose sono sfruttati anche per sviluppare raggiri sfruttando ad esempio il conclamato metodo del phishing, ossia un tipo di truffa che sfrutta l’utente per introdursi nel dispositivo di turno ed estorcere dati sensibili.
Incredibile Postepay, ecco cosa non potrai più fare: “Pazzesco!”
Da qualche anno, anche per allinearsi alle direttive europee, Postepay ha sviluppato un nuovo livello di protezione che utilizzano i propri prodotti durante la fase acquisti online, attivando il metodo Sicurezza Web che prevede l’invio di un sms oppure una notifica che funge da “lasciapassare” per consentire il passaggio di denaro.
Per il 2022 Poste Italiane ha deciso di ridurre ulteriormente i rischi relativi alle truffe online ma anche per arginare o limitare i siti fraudolenti. Ecco perchè, tramite una comunicazione ufficiale, i prodotti Postepay, non saranno utilizzabili presso i siti web che non rispettano i parametri di sicurezza PSD2:
“Al fine di assicurare la massima tutela dei nostri clienti e prevenire le frodi è necessario inibire l’operatività sugli esercenti non europei che non adottano gli standard di sicurezza PSD2“.