Incredibile, ecco quanto si paga di tasse per i Gratta e Vinci

La tipologia di scommesse definita tecnicamente ad estrazione istantanea ha iniziato a diffondersi dalla metà degli anni 90 con la nomenclatura Gratta e vinci, scommesse che hanno da subito trovato un’enorme diffusione sopratutto per la varietà ed il funzionamento immediato, che consiste in una serie di biglietti dal diverso taglio che presentano una patina metallica che può essere rimossa per rivelare eventuali vincite.
I Gratta e Vinci sono scommesse regolamentate dallo stato, sotto il controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, precisamente dalla “Lotterie Nazionali S.r.l.” e perciò le vincite sono regolarmente regolarizzate dallo stato e all’occorrenza anche tassate.
Tipologie di scommesse istantanee
In Italia si tratta di una delle scommesse maggiormente diffuse e chiacchierate sopratutto per gli effetti non positivi presso una larga percentuale di “giocatori”, sopratutto per la natura istantanea. Di contro lo stato ottiene un ritorno economico decisamente importante, ecco perchè a differenza di altre scommesse, i Gratta e Vinci sono sponsorizzati anche in televisione.
Ad oggi esistono Gratta e Vinci da 1, 2, 3, 5, 10 e 20 euro con montepremi crescente e dalle probabilità ben “spiegate”, per essere considerabili a norma di legge, nel biglietto stesso.
Incredibile, ecco quanto si paga di tasse per i Gratta e Vinci
Per qualsiasi tipo di vincita pari o inferiore a 543,48 euro il pagamento è immediato ed è possibile richiederlo in ricevitoria o in qualsiasi punto vendita autorizzato, mentre per importi superiori l’Iter è più complesso e sensibilmente più lungo: dopo aver presentato il biglietto presso il punto vendita dove è stato acquistato, per inserire il proprio nominativo in una “coda” per poter poi ottenere la vincita attraverso un bonifico. Per somme superiori ai 10mila euro è possibile recarsi presso una filiale Intesa San Paolo per ottenere il pagamento.
Per importi pari o inferiori a 500 euro non è prevista alcun tipo di tassazione, per somme superiori è prevista una “trattenuta” del 20 %, come elencato nella legge del 27 dicembre 2019, n° 160.