Quanto valgono le 500 Lire con le caravelle sbagliate? Ecco la risposta

La storia della valuta italiana è una delle più interessanti tra quelle europee, perchè in un certo senso mette in evidenza gli importanti cambiamenti sociali e politici che gradualmente hanno cambiato il volto del paese ed è tra le motivazioni che ha portato i collezionisti ad interessarsi in maniera importante alla storica valuta italiana.
La lira è nata addirittura prima dell’Unità d’Italia, dato che le prime emissioni sono state sviluppate dai regni italici del nord antecedenti al Risorgimento, ma che hanno trovato diffusione capillare con l’unificazione del paese. Tra le emissioni più conosciute spiccano le 10, 50 e 100 lire, e le più “recenti” 500 e 1000 lire formato moneta.
Emissione d’argento
La 500 lire più conosciuta è diffusa è la bimetallica, coniata a partire dagli anni 70 del 20° secolo fino a pochi mesi dalla dismissione della lira anche se per molti collezionsti la più preziosa ed interessate è la prima 500 lire metallica in assoluto, che è stata realizzata dalla zecca tra gli anni 50 e 60, durante il boom economico.
Conosciuta come Caravelle per la raffigurazione di 3 imbarcazioni presenti su una delle facce della moneta. Realizzata in argento 835%, non è molto rara e ciò è indicato dal valore che anche in condizioni Fior di Conio non supera i 60 euro per singolo esemplare.
Quanto valgono le 500 Lire con le caravelle sbagliate? Ecco la risposta
Ciò che ha reso questa moneta così ambita è la rarissima emissione di prova del 1957, nota come Caravelle sbagliate o Bandiere al contrario. Rispetto all’emissione ufficiale creata successivamente infatti presenta le bandiere sopra le vele rivolte a sinistra anzichè a destra, un “errore” corretto durante la produzione (anche se non si tratta di un difetto vero e proprio, visto che le navi stanno viaggiando controvento, “di bolina”, come si usa dire). Da circa 2000 monete, oggi si stima esistano solo 1004 di questi esemplari, riconoscibili anche per la scritta Prova in basso a sinistra.
Questi esemplari rappresentano una vera rarità, e sono per questo estremamente ambiti, e ciò ha determinato un valore molto alto: un esemplare in buone condizioni vale come minimo 5000 euro, ma all’asta monete di questo tipo in Fior di Conio sono stati venduti per oltre 12.000 euro.