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Novità clamorosa sul Superbonus: niente soldi e lavoro a rischio

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Il SuperBonus rappresenta uno dei principali incentivi di riqualificazione energetica degli edifici, parte del pacchetto Decreto Rilancio, emanato dal governo Conte II nel 2020 per agevolare ed incentivare qualsiasi forma di lavori atti al ricondizionamento e al miglioramento della classe energetica, per condomini, persone fisiche, gli Istituti autonomi case popolari, Onlus e in maniera limitata anche ad associazioni e società sportive dilettantistiche. Sostanzialmente viene calcolato l’importo dei rimborsi attraverso pagamenti esclusivamente tracciabili come bonifici, carte e bancomat.

Misure anti frode

Tra le agevolazioni del Superbonus risulta essere di particolare importanza quella relativa alla cessione del credito a terzi. che può essere disposta in favore dei fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi, di altri soggetti quali persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, o società ed enti nonché istituti di credito e intermediari finanziari . Tuttavia ma la stretta “anti frode” decisa dal governo Draghi per limitare un utilizzo “non trasparente” da parte delle agevolazioni, ha di fatto reso troppo difficile usufruire del Superbonus in senso generale.

Novità clamorosa sul Superbonus: niente soldi e lavoro a rischio

Attraverso un decreto sviluppato ad hoc, il governo è corso ai ripari, rendendo possibili nuovamente le cessioni di credito multiple, e per ogniuna di questa verrà sviluppato un codice identificativo che dovrà essere obbligatoriamente comunicato per le future cessioni: oltre alla cessione del primo richiedente saranno possibili due ulteriori cessioni, ma solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo.

Pene severe per chiunque per il personale abilitato che “espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione”, oppure che sostanzialmente espone il falso per “gonfiare” l’importo delle agevolazioni. Previste multe da 50 mila fino a 100 mila euro e fino a 5 anni di carcere, con aumento della pena ulteriore se effettuato per godere di un profitto.