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Hai ancora le 5 Lire con il delfino? Ecco quanto valgono, pazzesco

delfino moneta 5 lire

La storia della lira è particolarmente ricca, tortuosa ma anche estremamente interessante anche dal punto di vista storico, del resto l’intento della numismatica è esattamente quello di esaminare e studiare le valute monetarie da ogni punto di vista.

Diffusione monetaria

La numismatica raccoglie sempre un enorme numero di appassionati per motivazioni legate alla diffusione del denaro, che fondamentalmente è dapertutto, ma anche perchè ogni moneta e banconota può effettivamente garantire enormi soddisfazioni nell’ambito del collezionismo. Anche solo prendendo in considerazione solo le emissioni repubblicane, la lira italiana è un vero e proprio “tesoro” per gli appassionati. Un esempio è dato dalla 5 lire, che ai tempi del Regno ha rappresentato un’emissione estremamente danarosa ma con la proclamazione della repubblica è divenuta una moneta comune.

Hai ancora le 5 Lire con il delfino? Ecco quanto valgono, pazzesco

La 5 lire Delfino ha trovato diffusione dal 1951 fino alle ultime decadi del secolo, ed è la moneta di questo “taglio” maggiormente diffusa. Sviluppata in Italma, una lega metallica basata sull’alluminio, è riconoscibile per le due raffigurazioni: da una parte c’è un timone, contornato dalla dicitura REPVBBLICA ITALIANA, mentre l’altro lato è reso riconoscibile dalla raffigurazione di un delfino, sormontato dal valore nominale. In piccolo è presente il simbolo della zecca di Roma (R), mentre sul lato del timone è presente la firma dell’incisore G.Romagnoli.

E’ una moneta molto diffusa ancora oggi tra i collezionisti, che cercano un particolare esemplare in assoluto: le 5 lire delfino coniate nel 1956 sono infinitamente più rare delle altre, e questo fa valere questi esemplari cifre molto elevate: un esemplare in buone condizioni vale oltre 60 euro, ma se in Fior di Conio il valore può superare i 3000 euro.

5-lire delfino moneta

Interesanti anche gli esemplari del 1969, nello specifico quelli che presentano il primo “1” della data capovolto, a causa di un errore di conio. Il valore non raggiunge le stesse valutazioni di quella del 1956 ma può far guadagnare fino a 90 euro.