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Pagamenti con il POS, novità: ecco cosa sta succedendo

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Il termine POS deriva dall’inglese e significa letteralmente Point Of Sale, punto di vendita, ed identifica i terminali telematici compatibili con le tessere adibite ai pagamenti elettronici, sempre più diffusi.

Le prime tipologie di POS hanno iniziato ad essere utilizzate in maniera intensiva dagli anni 90 in avanti, inizialmente compatibili solo con Bancomat ma a seguito della diffusione di carte di debito/prepagaate, sono diventati sempre più diffusi ed hanno subito evoluzioni tecnologiche come una velocità ed una compatibilità maggiore rispetto al passato oltre ad essere compatibili con la tecnologia contactless.

Pagamenti con il POS, novità: ecco cosa sta succedendo

Anche il nostro paese, un po’ in ritardo rispetto ad altri, ha iniziato ad attivarsi per “incentivare” l’implementazione di POS in maniera obbligatoria presso gli esercenti. Molti di essi lamentano commissioni eccessivamente alte sopratutto per i piccoli trasferimenti di denaro, fattore che ha portato dapprima alla creazione del Bonus Bancomat, e più recentemente a veri e propri obblighi per i commercianti che non decidono di adeguarsi di questi terminali. L’obiettivo è quello di favorire le transazioni elettroniche, riducendo quindi l’evasione fiscale, che solitamente viene foraggiata dall’uso del contante.

L’esecutivo Draghi è riuscito ad applicare una forma di sanzion pari a 30 euro per ogni transazione tramite POS rifiutata, più il 4% dell’importo rifiutato. Questa regolamentazione è stata tuttavia fatta “slittare” fino al 2023, dando maggiore tempo, almeno in teoria, agli esercenti (ma anche i medici, dottori e idraulici) di munirsi di POS.

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A ben vedere è stato il governo Monti il primo a sviluppare un obbligo di terminare elettronico senza tuttavia trovare applicazione concreta, anche per motivazioni semplicemente culturali. Del resto la “spinta gentile” verso un sistema sempre maggiormente privo di contanti è evidente, anche dalla riduzione del limite di contanti utilizzabile, che è stato anch’esso inizialmente ridotto a 1000 euro per poi ritornare almeno per il 2022 a 2000 euro.