Banconote, ecco fino a quando potrai pagare in contanti: “Attenzione!”

Monete e banconote sono semplicemente “il denaro” per la maggior parte di noi, strumenti indispensabili per vivere la quotidinanità, ma il concetto di denaro “fisico” non è già più lo stesso negli ultimi anni: è sempre più evidente la tendenza a ridurre il numero di contante da parte dei governi, ed anche se il futuro sembra prescindere sempre di più dalla moneta elettronica.
Il cambio tra contante e digitale sta avvenendo in maniera graduale, parte di un processo iniziato diverse decadi or sono e che risulta sempre più percepibile in diverse dinamiche.
Banconote, ecco fino a quando potrai pagare in contanti: “Attenzione!”
L’Italia è tradizionalmente un paese poco restio ai cambiamenti radicali, sopratutto se questi vanno ad influenzare una tematica così importante come il denaro: sono diverse le categorie che preferiscono ancora il contante, per motivazioni pratiche anche se questo è il “veicolo perfetto” per l’evasione fiscale e per incentivare il lavoro nero, oltre che tutta la problematica relativa agli spostamenti di denaro da parte della criminalità organizzata, che sfrutta sopratutto il contante.
E’ impronosticabile un addio a breve del denaro liquido, quindi l’Unione Europea ha adottato da tempo la cosiddetta “spinta gentile”, ossia un cambiamento graduale che avviene attraverso le decisioni prese dai singoli governi, come quello italiano, che con alterne fortune prova ad “addolcire la pillola”.
Un esempio evidente è stato il discusso Cashback di Stato, sviluppato per abituare ed incentivare la popolazione ad usare strumenti come carte, bancomat e simili. Il limite del contante è stato nel contempo ridotto: qualsiasi operazione relativa al denaro, come un pagamento o una transazione non può essere superiore, se pagata in contanti, a 2000 euro. Questo limite sarebbe dovuto essere stato inferiore (a 1000 euro) a partire dal 1° gennaio 2022 ma attraverso il decreto Milleproroghe, diverse forze di centrodestra italiane hanno fatto presso in merito, posticipando il limite a 1000 euro nel 2023.