Quali limiti ci sono sui contanti? Ecco cosa si rischia: attenzione

contanti, ossia il nome comune del “denaro fisico” o “liquido” continua ad essere fonte di dibattito politico anche in un contesto che apparentemente risulta legato ad altre problematiche: il nostro paese, rispetto ad altri manifesta da anni una certa “resistenza” al graduale abbandono del denaro tradizionale, sostituito con sempre maggior frequenza dalla moneta elettronica: bancomat, carte e bonifici risultano “preferiti” sia dai governi che dalle banche, per più di qualche motivo.

Perchè no al denaro liquido

La motivazione è sopratutto legata ad una questione di controllo e tracciabilità dei trasferimento di denaro: i contanti sono spesso sfruttati come “veicolo” di operazioni illecite risultando comunque scarsamente tracciaible e quindi tassabile, aumentando l’evasione fiscale già molto presente in paesi come il nostro.

Subentrano inoltre tutta una serie di vantaggi legati alla praticità di una società cashless, anche se è a dir poco prematuro programmare l’addio del denaro liquido, che resta comunque estremamente importante sopratutto per specifici contesti.

banconote euro

Quali limiti ci sono sui contanti? Ecco cosa si rischia: attenzione

I limiti dei contanti da molti anni si fanno sempre più risicati proprio per “forzare” la mano ed incentivare sempre di più passaggi di denaro tracciabili: dal 1° gennaio 2022 la “soglia” di operazioni effettuabili attraverso i contanti è stata ridotta da 2000 a 1000 euro, anche se una richiesta ufficiale da parte della destra italiana ha ufficialmente “posticipato” l’abbassamento della soglia a 1000 euro al 2023. I limiti attuali restano quindi di 2000 euro, ciò significa che questa soglia, fissata per il pagamento in contanti deve essere rispettata sia da chi paga sia da chi riceve la somma, e qualsiasi forma di transazione che supera questo limite può far scattare controlli e multe anche molto salate: si parte da 2000 fino a 50.000 euro a seconda dell’importo non dichiarato, ma viene anche punita l’omessa segnalazione di multe da 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.