Come funziona il bonus facciate per il 2022? Ecco la guida

Una delle forme di bonus inerenti alle case di maggior successo degli ultimi anni è stata sicuramente l’approvazione del Bonus Facciate, una forma di “sconto” d’imposta, ossia una detrazione dall’imposta lorda (Irpef o Ires) ed è concessa quando si eseguono interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, anche strumentali (quindi sono inclusi interventi sui balconi, ornamenti e fregi)
Il Bonus in questione permetteva fino al 31 dicembre 2021 una detrazione pari al 90 % delle spese, senza limiti effettivi anche se il governo Draghi, pur confermando quasi in toto l’agevolazione ha ridotto al 60 % la percentuale dello sconto.
Come funziona il bonus facciate per il 2022? Ecco la guida
La detrazione va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.
Rientrano nella categoria dei lavori effettuati su edifici di categoria A e B, secondo il decreto n° 1444. Nella fattispecie:
- Zona A:
Le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. - Zona B:
Include le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A. In particolare, si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq.
Rientrano nel calcolo della detrazione anche gli acquisti di materiali, i costi di progettazione e di tutte le prestazioni professionali connesse.
Possono farne richiesta le seguenti categorie:
Persone fisiche
Enti pubblici e privati
Imprese e associazioni di professionisti
Contribuenti che hanno un reddito di impresa
Può essere erogato tramite detrazione della dichiarazione dei redditi successiva ai lavori, con la cessione del credito a soggetti terzi o attraverso lo sconto in fattura da parte della ditta o del professionista.
Per farne richiesta è necessario compilare l’apposito modulo presente sul portale dell’Agenzia delle entrate, attraverso un intermediario, come un Caf o il proprio commercialista.