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Pagamenti in contanti, quando scattano le sanzioni? Attenzione

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Quando pensiamo ai soldi, immediatamente vengono in mente monete e banconote, ossia la forma più “tradizionale” e tangibile di oggetti legati al potere d’acquisto. A differenza dei metalli preziosi, sia monete che banconote sono considerabili strumenti privi di valore intriseco ma conferito dalle economie.

Da molti anni oramai i contanti vengono solitamente limitati nella diffusione, in quanto “veicolo” di operazioni illecite, favorendo lavoro nero ed evasione fiscale. Non è un caso quindi che le politiche recenti avvantaggino con sempre maggior frequenza l’uso di moneta elettronica (carte, bancomat, bonifici) essendo strumenti molto più facilmente tracciabili e tassabili.

No al contante

Il nostro paese è tradizionalmente più restio ad abbandonare l’uso del contante, ancora diffusissimo, sopratutto tra i non giovanissimi. Nonostante ciò, anche l’Italia si sta adattando, con qualche resistenza mediamente diffusa. I governi recenti hanno tendenzialmente ridotto con sempre maggior frequenza il limite di importo relativo ad operazioni effettuabili (come pagamenti e passaggi di denaro) utilizzando il contante.

Questa soglia è stata ridotta in maniera importante la prima volta nel 2012 dal governo Draghi, che ha ridotto a 1000 euro le operazioni effettuabili con il denaro liquido. L’esecutivo Renzi ha riportato questo limite su livelli pari a 3000 euro, limite che è stato nuovamente ridotto a 2000 e poi a 1000 euro, a partire da gennaio 2022. Attraverso il Decreto Milleproroghe, la destra italiana ha “spinto” per una proroga di questo nuovo limite, ciò signifca che per tutto l’anno sarà possibile pagare con il contante fino a 2000 euro.

Pagamenti in contanti, quando scattano le sanzioni? Attenzione

Le sanzioni sono già presenti e scattano per chiunque sia sorpreso a sforare questo limite: si tratta di sanzioni amministrative variabili, a seconda dell’importo: da 2000 euro fino a 50 mila euro, ed è punita anche l’omessa segnalazione espone ad una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro.

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