Prelievo contanti, ecco i nuovi limiti a partire da aprile: attenzione

Con la moneta elettronica senza più radicata nella vita di tutti i giorni (basti pensare alle varie tipologie di carte di credito, di debito oltre ai bonifici ed al bancomat), le abitudini stanno gradualmente e progressivamente cambiando. A volte tuttavia il “naturale corso delle cose” risulta essere più difficile da cambiare rispetto ad altri contesti e ciò è visibile perfettamente dall’approccio che la popolazione italiana tutt’ora ha più di qualche riserbo.
Prelievo contanti, ecco i nuovi limiti a partire da aprile: attenzione
Ciò è percepibile sopratutto presso i più “tradizionalisti” e quindi i più restii all’idea di abbandonare il contante, concetto che anche attraverso le politiche è ben evidente da qualche anno. Iniziative promosse dal governo come il Cashback di stato (riconvertito in Bonus Bancomat) e il progressivo limite di prelievo del contante, che da tempo viene sempre più limitato.
La motivazione è molto semplice al netto di “complottismi” vari: lo stato intende arginare sempre di più l’evasione fiscale che solitamente trova applicazione proprio con il denaro liquido, molto più complicato da tracciare rispetto ad altre forme di pagamento. Anche il lavoro nero ed altre tipologie di trasferimenti di denaro illeciti fanno largo uso del contante, ecco perchè anche il limite di prelievo è stato ridotto.
Dal 1° gennaio qualsiasi operazione con il contante superiore a 1000 euro è stata dichiarata illegale, anche se il limite è stato riportato almeno fino al 2023 a 2000 euro. Ciò significa che non è formalmente legale prelevare oltre 2000 euro al giorno (non necessariamente in una sola soluzione) e qualsiasi altra operazione come i pagamenti pari o superiori a questa somma). Sono infatti previste vere e proprie multe dall’importo variabile sia per chi effettua che chi riceve denaro in contante superiore alla soglia (si parla di un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro).
Anche chi “sfora” i limiti generali di prelievo mensili pari a 10 mila euro è formalmente soggetto a controlli da parte dell’UIF, ossia l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia. Anche in questo caso sono previste multe anche molto salate