Canone Rai, quanto pagherò? Ecco la novità assurda: “pazzesco”

La tassa televisiva, chiamata anche in modo non propriamente corretto Canone Rai tendenzialmente provoca una reazione positiva da parte dei cittadini italiani: anche se il nostro paese non è l’unico che fa pagare obbligatoriamente l’imposta sugli apparecchi radiotelevisivi, ciò non smorza un sentimento non positivo nei confronti del Canone Rai.
A cadenza regolare, solitamente al termine di ogni anno, iniziano a diffondersi voci su una presunta abolizione della tassa televisiva, voci che puntualmente non trovano riscontri ufficiali, per un semplice motivo: il canone Rai essendo in realtà una tassa, è necessaria non solo per il servizio pubblico nazionale ma anche per lo stato, che a sua volta “detrae” una percentuale non indifferente dall’importo pagato dai cittadini.
Canone Rai, quanto pagherò? Ecco la novità assurda: “pazzesco”
L’AD Rai, Carlo Fuentes ha confermato la “non dismissione del Canone”, al contrario ha lanciato un vero e proprio allarme in quanto il servizio pubblico nazionale risulta sottofinanziato, sia perchè l’importo dello stesso è piuttosto basso (dal 2016 costa ai cittadini 90 euro all’anno, divisi in 10 rate da 9 euro l’una, in precedenza si pagava in un’unica soluzione un’importo pari a 113 euroo). L’AD Rai ha inoltre ricordato che la stretta fiscale è importante e “solo” 74 euro di questi 90 finiscono nelle casse del servizio pubblico.
Il dirigente non ha specificato nuovi aumenti imminenti, essendo una prerogativa dello Stato, ma ciò che è piuttosto sicuro è che il Canone Rai ritornerà ad essere “scorporato” dalla fattura dell’energia elettrica, ritornando probabilmente pagabile in maniera tradizionale con il consueto bollettino, ma anche attraverso strumenti di pagamenti elettronici, ad esempio attraverso le app bancarie/postali.
Il ritorno ai vecchi fasti potrebbe effettivamente comportare aumenti ma è molto probabile che saranno sviluppate anche nuove tipologie di esenzioni: sicuramente per tutto il 2022 non ci saranno novità in tal senso, novità che saranno probabilmente comunicate negli ultimi mesi dell’anno.