Versamento in contanti, quando scatta la segnalazione? Attenzione

La prima vera “stretta”, in termini di limiti al contante risale al governo Monti che ridusse “improvvisamente” il limite di pagamento e versamento con il denaro liquido a 1000 euro, circa dieci anni fa. La motivazione dell’esecutivo di allora era sostanzialmente la medesima di quelli arrivati successivamente, ossia porre un freno alla sempre importante evasione fiscale, che da sempre ha un effetto deleterio nelle casse dello stato, e he inevitabilmente “passa” attraverso il denaro liquido.
La “mossa” del governo Monti non fu particolarmente apprezzata anche da chi risultava già favorevole alla moneta elettronica in quanto troppo repentina e penalizzante, ecco perchè i governi successivi aumentò il limite a 3000 euro. Attualmente il limite è di 2000 euro fino al 2023, anche se l’esecutivo Draghi ha aumentato i controlli e le sanzioni per chi viene “beccato” a pagare/trasferire importi superiori ai 2000 euro con i contanti.
Versamento in contanti, quando scatta la segnalazione? Attenzione
Il possesso di contanti non è di per se causa di qualche irregolarità, sopratutto se l’importo è proporzionato alla situazione di chi lo possiede: è l’utilizzo a finire sotto la lente di ingrandimento dello stato. Ma quando scattano i controlli? Tendenzialmente il limite generico riferito ad ogni forma di banca è di 10 euro mensili, soglia che riguarda anche i prelievi: le banche ma anche gli uffici postali sono tenuti ad informare preventivamente l’Unità di informazione finanziaria (UIF) in caso di “sforamento” di questo limite, e ciò porta ad una segnalazione vera e propria.
Importi superiori a 10 mila euro prelevati o versati possono essere sintomo di favoreggiamento ad attività illecite come il riciclaggio di denaro. La segnalazione provvederà eventualmente a contattare sia il titolare del versamento che il ricevente, e se sono presenti irregolarità sono previste multe salate: a seconda dell’importo queste possono avere un valore da 2000 a 50 mila euro, mentre viene punita anche la mancata segnalazione, con una sanzione amministrativa compresa tra i 3 mila ed i 15 mila euro.