Busta paga, cosa significano queste voci? Attenzione

Poche cose sono così attese ed ambite come la busta paga, il documento che attesta dal punto di vista effettivo e tangibile una determinata prestazione lavorativa: è un documento, erogato dal datore di lavoro, che solitamente viene consultato per controllare in primis l’importo dello stipendio netto ma che comprende tutte le informazioni relative all’aspetto professionale: sono ad esempio presenti i dati anagrafici del datore di lavoro nonchè quelli relativi al dipendente, i vari bonus e le trattenute di ogni tipo, nonchè la parte variabile, il calcolo contributivo e legato allo stipendio. Leggere una busta paga può indubbiamente rappresentare un’ostacolo per i meno pratici: ecco una disamina precisa su tutte le voci presenti.
Busta paga, cosa significano queste voci? Attenzione
La busta paga è organizzata attraverso varie parti, sostanzialmente se ne identificano 3, ossia la parte alta dove sono presenti i dati personali e quelli del datore di lavoro nonchè il periodo di lavoro preso in esame e l’importo della paga base. Al centro spiccano altre voci come minimo contrattuale, scatti di anzianità, tredicesima (se prevista) e il superminimo. In basso è presente l’importo netto ma anche la “lista” dei giorni di ferie, le trattenute fiscali e previdenziali nonchè il TFR maturato.
E’ sopratutto la parte centrale a contenere le informazioni più importanti: ad esempio è importante tenere d’occhio il dato relativo alla dato di paga base stabilito dall’I.N.A.I.L, ovviamente concepito in base alla qualifica lavorativa e alla categoria. Necessario fare attenzione anche alla parte che comprende gli scatti di anzianità e gli aumenti per meriti specifici del dipendente o predisposti da accordi sindacali (superminimi).
Sono presenti nella parte centrale anche i cosiddetti elementi variabili, ossia tutte le voci che fanno riferimento a prestazioni al di fuori delle mansioni “base” quindi gli straordinari e relativi compensi, calcolando l’orario settimanale che nella maggior parte dei casi è pari a 40 ore settimanali.