Canone Rai, maxi multa a chi non paga: “attenzione”

Alcune tematiche nel contesto italiano sono cicliche, alcune giustificabili in quanto ad attenzione, altre meno: una delle più famose è quella relativa al Canone Rai, da sempre uno degli “obblighi” meno graditi dalla nutrita schiera di telespettatori sia per motivi concettuali, sia economici. Per molti “pagare” per un servizio che dovrebbe essere gratuito è ancora poco concepibile, mentre altri contestano il “come” questa imposta viene calcolata.
Canone Rai, maxi multa a chi non paga: “attenzione”
Il Canone Rai infatti, noto sopratutto come Tassa Televisiva (che è il nome corretto) viene concepito semplicemente in base al possesso di un apparecchio televisivo, senza calcolare il consumo. In sostanza basta avere una TV per dover pagare obbligatoriamente una somma che attualmente è di 90 euro annui, dilazionati e calcolati in automatico sulla bolletta della luce. Il governo Renzi nel 2015 ha deciso a partire dall’anno successivo di incorporare nella fatturazione energetica proprio il Canone Rai, riducendolo nell’importo finale (da 113 a 90 euro) e permettendo così una minore “evasione” della suddetta tassa. A partire dal prossimo anno tuttavia il Canone ritornerà ad essere “scorporato” anche se non è ancora chiaro le modalità se saranno le medesime, attraverso il consueto “bollettino” oppure sarà possibile pagarlo attraverso altre metodologie.
Chi non paga il Canone Rai va incontro ad una multa anche piuttosto pesante, che può essere pari ad un importo da 2 a 6 volte superiore a quello della tariffazione annua, quindi da 180 a 540 euro, attraverso lo sviluppo di una vera e propria sanzione amministrativa. All’importo accennato va ovviamente associato anche il corrispondente del Canone non pagato. Essendo una tassa, chi non paga può incorrere anche nel pignoramento, attraverso lo sviluppo di una cartella esattoriale.
Diverse categorie di persone possono fare richiesta di esenzione, ad esempio chi non è munito di un apparecchio televisivo. Tuttavia se si dichiara il falso, può scattare il reato penale e ciò può portare alla reclusione fino a 2 anni.